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Opinioni

#WomenSupportingWomen tra dubbi e polemiche: basta una catena per mostrare solidarietà?

L’hashtag continua a essere in trend topic, con 8 milioni di interazioni tra celebrità e gente comune. I selfie in bianco e nero, nati per esprimere solidarietà nel mondo femminile, sembrano non mettere tutti d’accordo. Padma Lakshmi, conduttrice Usa, ha utilizzato #WomenSupportingWomen per ricordare le donne afroamericane vittime della polizia. Sarà l’ennesimo tormentone o un hashtag contribuirà a cambiare le cose?
A cura di Giulia Torlone
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L’onda delle foto in bianco e nero sembra prendere un’altra piega. L’enorme successo di #WomenSupportingWomen, con l’hashtag che ormai ha superato le 8 milioni di interazioni, inizia a mostrare anche il suo lato più impegnato. Cominciano a circolare sui social non pochi dubbi sulla finalità del progetto: cosa può cambiare con questa condivisione di selfie senza un reale impegno che lo renda concreto?

Se una catena social mostrasse il suo lato più impegnato?

A questo proposito, la #challengeaccepted di Padma Lakshmi sembra avere tutto un altro approccio. La nota conduttrice statunitense di origine indiana Padma Lakshmi, infatti, ha postato su Instagram sì il suo scatto in rigoroso bianco e nero, ma non è la sola a comparire nel post. Il suo volto è accompagnato da quello di altri quattro: sono volti di donna afro-americane uccise durante o dopo gli scontri con le forze dell’ordine Usa. Nel lungo post, sotto ognuna della quattro foto, la storia di queste donne e le informazioni sullo stato degli agenti coinvolti nelle loro morti. L’iniziativa ha avuto un gran successo, con commenti di ringraziamento per l’impegno civile che Lakshmi mostra di avere anche in una catena social che fino ad oggi ha mostrato ben poco coraggio e visione sociale.

TW: police brutality⁣⁣ ⁣⁣ #challengeaccepted Here are four women we should be lifting up:⁣⁣ ⁣⁣ Breonna Taylor (Louisville, KY)⁣⁣ ⁣⁣ A beloved 26 year-old EMT, Breonna was murdered during a "no knock" raid when plainclothes officers shot her 8 times in her home.⁣⁣ ⁣⁣ Status: @danieljaycameron's office is still reviewing the #BreonnaTaylor case. Only one officer was fired. ⁣⁣ ⁣⁣ ⁣⁣ Sandra Bland (Waller County, TX)⁣⁣ ⁣⁣ 28 year-old Bland was pulled over for failing to signal a lane change. After refusing to put out her cigarette, Officer Brian Encina pointed a stun gun at her face, saying “I will light your ass up", dragged her out of the car & took her into custody. Sandra was found hanging in a jail cell three days later. ⁣⁣ ⁣⁣ Status: Encina was indicted on a charge of perjury on the false claim that removed #SandraBland from her car to more safely conduct a traffic investigation. This was later dismissed in exchange for the trooper’s promise that he would never again work in law enforcement. Sandra’s family settled in court.⁣⁣ ⁣⁣ Natasha McKenna (Fairfax, VA)⁣⁣ ⁣⁣ This 37 year-old mother with bipolar disorder/schizophrenia was taken from a hospital psychiatric ward & jailed in Fairfax for previously assaulting an officer during a schizophrenic episode. She was completely naked & in an episode when she was “extracted” from her cell & pinned to the ground by several officers. @fairfaxcountypd put her head in a hood, left the rest of her body exposed & tased her 4 times with 50,000 volts. ⁣⁣ Status: The deputies responsible for the death of #NatashaMcKenna faced no criminal charges. ⁣⁣Her family settled in court. ⁣⁣ ⁣⁣ Michelle Cusseaux- (Phoenix, AZ)⁣⁣ ⁣⁣ Michelle, a 50 year-old woman with bipolar disorder/schizophrenia was fixing her door when an officer Percy Dupra, came to do a mental health wellness check. She spoke with them through the gate, but refused to leave her home or consent to their entry, saying she was fine. They entered, Officer Dupra saw Michelle holding a hammer & shot her. ⁣⁣ ⁣⁣ Status: #MichelleCusseaux mother, Frances Garrett changed @phoenixpolice response to mental health calls. Dupra was demoted. Link in bio.

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Quando un hashtag non basta

Proprio questo aspetto inizia a essere messo in risalto da più star e personaggi internazionali. L’attrice Taraji P. Henson, accanto al suo scatto, scrive: “Apprezzo le mie sorelle. NON è una sfida amare le mie sorelle, ma un dono e un legame che abbiamo e dovremmo custodire fintanto che camminiamo su questa terra”. Una frase che sembra a tutti gli effetti un attacco alla limitatezza di #WomenSupportingWomen.La regista e produttrice Ava DuVernay non ci gira intorno: “Sono abbastanza sicura che questa sia solo una bella scusa per postare foto, ma qualunque cosa mi chiedano delle amiche la farò” è la caption che accompagna il ritratto.

Sul fronte delle celebrità italiane, spicca il post di Claudia Pandolfi. L’attrice sceglie di postare una foto che ritrae non se stessa, ma la collega nonché cara amica Giulia Bevilacqua. La didascalia è eloquente: “Credo in una donna senza catene di Sant’Antonio”. Il post è stato commentato da Asia Argento che è ancora più netta sulla questione: “Stanno a rompe la m*****a co sta catena bianco nera". Che sia un’iniziativa pronta a sgonfiarsi come ogni ondata social? Quanta vera solidarietà esiste dietro lo schermo o una volta postato l’ennesimo selfie?

Credo in una donna senza catene di Sant’Antonio.

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La Turchia, una challenge che è un vero atto di denuncia

All’inizio della challenge, qualcuno ha sostenuto che la cosa fosse nata in solidarietà alle donne turche dopo l’ennesimo femminicidio ai danni della 27enne Pinar Gültekin, ma la giornalista Taylor Lorenz ha presto smentito la correlazione. È certo però che in Turchia #WomenSupportingWomen stia prendendo una piega differente rispetto a quella leggera del mondo occidentale. Ad Ankara le ragazze, attraverso un selfie, denunciano una situazione mostruosa ai danni di numerosissime donne. Per non dimenticare che lo scorso anno, 474 uomini hanno ucciso 474 mogli, sorelle, amanti.

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Trent’anni, giornalista professionista, si occupa di politica e questioni di genere tra web, carta stampata e tv. Aquilana di nascita, ha studiato Italianistica a Firenze con una tesi sul rapporto tra gli intellettuali e il potere negli anni duemila. Da tre anni è a Roma, dedicando anima e cuore al giornalismo. Naturalmente polemica e amante delle cose complicate, osserva e scrive per capirci di più, o per porsi ancora più domande. Profondamente convinta che le donne cambieranno il mondo. 
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