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White Milano, l’edizione donna a/i 2013 conferma oltre 15mila presenze

White Milano, la più grande rassegna della moda contemporary patrocinata dal Comune di Milano conferma la sua leadership tra i saloni dedicati alle collezioni femminili, registrando oltre 15mila presenze, con una costante presenza dei migliori negozi e department store internazionali.
A cura di Redazione Donna
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In una via Tortona totalmente bianca, dopo l’accorpamento con i due piani dell’hotel Nhow, White ha unificato, sotto la stessa contagiosa energia le sue tre aree espositive: via Tortona 27, via Tortona 54 e via Tortona 35, con la neonata White Suite, e una sala lounge per i buyer accreditati, finalmente collegate tra di loro.

Con 600 giornalisti internazionali accreditati 417 espositori (+ 20% rispetto all’edizione di febbraio 2012) dei quali 189 nuovi ingressi, il salone ha puntato la sua strategia vincente sulla nobiltà del prodotto italiano (101 new entry sono aziende del Belpaese), pur non trascurando nomi di forte rilevanza internazionale come Zucca, Opening Ceremony, il brand di Carol Lim e Humberto Leon designer di Kenzo, Toga Pulla, B Store, Markus Lupfer e Swear London.

White Suite, la novità espositiva dell’edizione allo start-up ha ospitato 56 marchi e un guest designer: Andrea Provvidenza, artefice del successo del marchio Lodental. A.I. Remove, ospite dell’area Lounge allestita con uno speciale sistema innovativo basato sulla fotografia rotante, ha portato a Milano 18 giovani artigiani: Ludovica Amati, Chiara Baschieri, Pesceepatata, Marcomartino, Leopardessa e Res Nullius (abiti); D’Inzillo, Katerina Kouzmina, Ligneah, Badura, Lucilla Paci e Simone Rainer (cinture e borse); Claudia Chianese, Bucklecar di Portonovo e Vernissage di Matteo Mena e Ilenia Corti (gioielli); Federica Moretti e Ely.B. (cappelli); Chiara Cola (tessuti stampati) che hanno riscosso un grande successo di stampa e buyer.

Ed è anche raddoppiato il numero degli espositori di Inside White, l’area dedicata alle aziende che sono sul

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mercato da poche stagioni come Astrid Sarkissian, la venticinquenne neo-designer parigina diplomata l’anno scorso al Central St.Martin School di Londra che ha scelto l’Italia e White per presentare la sua prima collezione di foulard. Premiata con l’Inside Award da Beppe Angiolini, presidente della Camera dei buyer italiani e numero uno delle boutique Sugar di Arezzo, Astrid Sarkissian tornerà, ospite di White, nell’edizione del prossimo settembre. Il carattere internazionale di White è confermato dalla scelta di un’importante struttura commerciale come Six London Showroom che ha scelto Milano e il suo salone di via Tortona per svelare le novità per il prossimo inverno, come hanno fatto due big della moda giapponese: la new entry Zucca, il marchio fondato nel 1988 da Akira Onozuka e Tsumori Chisato, l’eclettica designer giapponese della coloratissima Cat’s.

In collaborazione con Altaroma, nata per valorizzare l’eccellenza hand made del prodotto italiano, White ha organizzato un evento tra i più apprezzati nella fashion week milanese: la mostra Be Blue Be Balestra-A Homage To Renato Balestra, allestita domenica 24 febbraio, negli spazi del neonato hub PROGETTOCALABIANAMILANO.  Un tributo della moda contemporanea alla tradizione della couture italiana di 18 i giovani designer, che hanno realizzato altrettanti capi e accessori blu-Balestra: Alessandro D’Amico, Benedetta Bruzziches, Carta e Costura, Caterina Gatta, Covherlab by Marco Grisolia, Greta Boldini, San Andres Milano e Sara Lanzi proposti da AltaRoma, insieme a White A-Lab Milano, Alessandra De Tomaso, Comeforbreakfast, /EleonoraNiccolai, Flavia La Rocca, Francesco Ballestrazzi, Gianni Serra, Giulia Gobbi, Simone Rainer e Sofia Bertolli selezionati da White tra i nomi più cool dell’avanguardia italiana.

Il nostro grande lavoro di scouting ha dato ancora una volta i suoi frutti” dichiara Massimiliano Bizzi, fondatore di White “portando a Milano sempre nomi nuovi, ma anche tanta energia positiva della quale abbiamo bisogno. Sono soddisfatto per i risultati ottenuti dal salone in tutti e tre i suoi punti nevralgici e del dialogo che si è aperto con le istituzioni, fiducioso che da questo confronto possa nascere qualcosa di positivo per la città di Milano”.


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