Wanda Nara e le difficoltà della dad: “Non ho tempo di pettinarmi”. Ma era il caso di scriverlo sui social?
La didattica ha distanza ha messo a dura prova la pazienza delle mamme, e a quanto pare nemmeno le vip fanno eccezione. Lo conferma Wanda Nara, procuratrice sportiva e showgirl di origini argentine sposata con Mauro Icardi. Su Instagram la showgirl si è lasciata andare a uno sfogo: confinata in casa con cinque figli che seguono le lezioni online, dice di non aver più tempo nemmeno per pettinarsi o vestirsi.
Il post di Wanda Nara sulla didattica a distanza
Wanda Nara ha condiviso su Instagram alcune foto dei suoi bambini, tutti davanti a uno schermo mentre seguono le lezioni a distanza. Chi sul letto, chi alla scrivania con le cuffie, con il consueto contorno di quaderni e matite. "Dietro di loro mi ritrovo io – ha scritto mamma Wanda nella didascalia – senza tempo per pettinarmi o cambiare dalle 8 del mattino fino alla fine delle lezioni online". Anche se risulta molto difficile immaginarsi la signora Icardi in versione casalinga disperata, il post ha ricevuto una cascata di cuori e applausi nei commenti: molte altre mamma si sono riviste nelle sue parole e hanno espresso solidarietà per la situazione molto impegnativa. Il resto della didascalia è proprio dedicato alle altre donne: "Grazie a questa pandemia ho scoperto che la mia pazienza e quella di tutte le mamme è infinita. La mia ammirazione e i miei applausi per questo piccolo grande titolo, mamme!"
Non siamo tutti uguali: servirebbe un po' di delicatezza
Indubbiamente non è facile destreggiarsi tra cinque classi differenti al giorno, specialmente se non si hanno aiuti esterni in casa. C'è però da sottolineare che la sua situazione non è esattamente identica a quella di molte altre donne. Anche senza assumere una tata o una collaboratrice domestica, la famiglia Icardi ha disponibilità indubbiamente diverse. In una casa molto grande i cinque bambini possono avere ambienti separati per seguire le lezioni, un lusso che non tutte le famiglie numerose possono permettersi. Non solo: possono avere un computer o un tablet a testa. La pandemia non è stata esattamente una livella: al contrario, ha esacerbato le diseguaglianze economiche e sociali. Se è vero che tutti abbiamo sperimentato le difficoltà del lockdown è anche vero che un conto è viverlo in un appartamento affollato, un conto in un attico. Un conto è essere in tre in una stanza, un altro è avere cinque scrivanie e cinque computer a disposizione. Seguire i figli in dad è difficile, non lo mettiamo in dubbio, ma è ancora più difficile farlo se si lavora in smartworking nella stanza accanto, o se si lavora a tempo pieno fuori casa. Per non parlare poi di chi il lavoro lo ha perso e deve pensare anche a come pagare le rate del mutuo e le bollette alla fine del mese. Forse sarebbe bene ricordarselo, prima di lamentarsi sui social del tempo per pettinarsi.