Via col vento accusato di essere un film razzista, ma quella di Hattie è una storia di riscatto
Non sarà più nel catalogo HBO Max perché «razzista». Via col vento, uno dei film che ha scritto la storia del cinema internazionale, è stato ritirato dalla piattaforma a seguito delle proteste che da giorni infiammano gli Stati Uniti dopo l'uccisione di George Floyd. La motivazione fornita dal servizio di streaming è che la storia d'amore tra Rossella O'Hara e Rhett Butler e quegli anni della Guerra Civile sullo sfondo presentano pregiudizi etnici e razziali. In modo particolare è la figura di Mami a essere messa in discussione, così stereotipata: una schiava nutrice di colore. La pellicola ha in realtà contribuito a scrivere la storia nella lotta al razzismo. Proprio l'attrice Hatti McDaniel, che ha vestito i panni di Mami, è stata la prima donna afroamericana ad aver ricevuto il premio Oscar come Miglior Attrice non Protagonista. Quel 29 febbraio del 1940 Hatti, che aveva portato in scena uno stereotipo, era riuscita a infrangerne un altro. Salì sul palco per ricevere il suo Academy Awards e recitò un discorso che commosse la platea tutta.
«Academy of Motion Picture Arts and Sciences, colleghi dell’industria cinematografica e ospiti d’onore, questo è uno dei momenti più felici della mia vita, e voglio ringraziare tutti coloro i quali abbiano avuto un ruolo nella mia vittoria per la loro gentilezza. Mi ha fatto sentire molto, molto umile. Lo terrò per sempre come un faro per tutto ciò che potrò essere in grado di fare in futuro. Mi auguro sinceramente di rappresentare sempre un vanto per la mia razza e per l’industria cinematografica. Il mio cuore è troppo pieno per dirvi come io sento, grazie e che Dio vi benedica».
La rivincita di Hattie McDaniel
Una vera e propria rivincita per lei che, a causa delle leggi razziste degli Stati del Sud, non potè prendere parte alla premiere del film ad Atalanta. La sua interpretazione fece discutere anche la comunità afroamericana e le associazioni che si battevano per rivendicarne i diritti, proprio perché non piaceva l'immagine che ne era uscita. Hattie era la più piccola di 13 figli e i genitori erano ex schiavi afroamericani. Nata in Kansas, conseguì il diploma in Colorado e ai suoi esordi fece numerosi lavori, dalla cameriera alla donna delle pulizie e a chi la accusava di portare avanti quegli stessi preconcetti, che al contrario andavano combattuti, lei rispondeva che preferiva guadagnare 700 dollari a settimana vestendo i panni di una cameriera, piuttosto che esserlo per davvero, pagata solo 7 dollari al giorno. Il passato, che non può essere cambiato, dovrebbe essere d'esempio per il futuro e le opere letterarie così come il cinema ci aiutano a farlo. E chissà se Hattie, che di passi in avanti sulla strada verso l'uguaglianza li ha compiuti per davvero, sarebbe stata d'accordo con la decisione della HBO.