Versace, 54 modelli nella foto più lunga della storia: “Gli abiti devono dire qualcosa”

Versace è una delle Maison più famose al mondo, da sempre simbolo dell'eccellenza italiana, e di recente ha dato vita a un'iniziativa davvero originale: lo scatto più lungo della storia per il lancio della nuova campagna pubblicitaria per la stagione Autunno/Inverno 2018-19. In tutto nella foto ci sono 54 modelli più o meno famosi, tutti hanno sfilato almeno una volta per la casa di moda e simboleggiano i valori che da sempre hanno caratterizzato lo stile di Donatella Versace, ovvero inclusività e diversità.

La campagna pubblicitaria Autunno/Inverno 2018-19 di Versace

Donatella Versace ha lanciato la campagna pubblicitaria per la stagione Autunno/Inverno 2018-19 e come al solito è riuscita a distinguersi per originalità. Il motivo? Ha affidato al fotografo Stephen Meisel lo shooting, chiedendogli di realizzare un'unica lunghissima immagine che riunisse 54 modelli. Gigi Hadid, Vittoria Ceretti, Kaia Gerber, Bella Hadid, Stella Maxwell, sono solo alcuni dei volti noti che si vedono nella maxi foto ma al loro fianco anche dei top model meno famosi. La stessa Donatella ha spiegato:

lI clan Versace abbraccia tutti i membri della mia famiglia allargata: dai clienti, alle modelle, i fan, i fotografi, gli stylist, gli amici, gli artisti e tutti le persone che credono che per essere ascoltati sia necessario alzare la testa e far sentire la propria voce. Include tutti quelli che reputano la moda un modo per affermare “guardami, ho qualcosa da dire”.

L'obiettivo è dunque riunire un vero e proprio mix di personalità, dalle super model ai giovani talenti, tutti con look che rispecchiano in modo impeccabile la loro personalità, in maniera tale da dare libero sfogo a due dei valori chiave della stilista, ovvero la diversità e l'inclusività, che insieme riescono a dare vita alla forma più elevata di coraggio.

Donatella Versace spiega il significato della campagna

Per Donatella Versace la campagna pubblicitario per l'Autunno/Inverno 2018-19 ha un valore profondamente simbolico poiché, presentando in piano sequenza diversi corpi e volti, intende combattere i pregiudizi tipici del fashion system. Da questo punto di vista è la migliore che abbia mai realizzato nella storia della Maison, anche perché presenta un nuovo "concetto" di abito. La stilista ritiene che vestirsi per apparire sia una cosa passata, oggi ogni vestito deve essere capace di dire qualcosa, di esprimere la propria personalità, di essere uno strumento di libertà e di dialogo. Il fine ultimo? Far sì che i capi griffati non siano strumenti di potere e ricchezza ma armi di comunicazione. Solo in questo modo le nuove generazioni potranno andare oltre gli stereotipi ed esprimere liberamente la loro identità.