Vent’anni fa arrivava Witch, il fumetto che ci ha insegnato la magia di essere normali
Chi era bambina all'inizio degli anni Duemila se le ricorderà: Will, Irma, Taranee, Cornelia e Hay Lin. Cinque compagne di scuola che scoprivano di avere poteri magici e vivevano una doppia vita: liceali di giorno e guardiane in lotta contro il male di notte. Insieme formavano le W.I.T.C.H ed erano le protagoniste di uno dei fumetti più dirompenti del panorama italiano. Oggi, 3 aprile 2021, è il ventesimo anniversario dall'uscita del primo numero. Prima di Amazon e di Netflix, il rito di una generazione era andare in edicola e chiedere: "Scusi, è uscito W.I.T.C.H?". All'inizio erano previsti solo 12 albi, ma l'enorme successo spinse gli autori a continuare: il fumetto ha chiuso definitivamente a ottobre 2012, con l'albo numero 139, dopo aver accompagnato una generazione di donne attraverso l'adolescenza.
Il successo delle Witch (che non c'entra nulla con Sailor Moon)
Il fumetto nacque nel 2001 da un'idea di Elisabetta Gnone, poi realizzata insieme a Alessandro Barbucci e Barbara Canepa con la produzione di Disney Italia. Noi adolescenti dei primi anni Duemila potevamo scegliere tra i fumetti di casa Disney, come Topolino, le saghe di supereroi o i cartoni come Sailor Moon, altre ragazze in lotta con la forza del male, ma appartenenti a un mondo molto diverso dal nostro. Le W.I.T.C.H cambiarono tutto: erano un fumetto di altissima qualità pensato per ragazze (ma piaceva molto anche ai ragazzi) accompagnato da gadget come le tazze a forma di rana, le fasce per capelli e oggetti di cartoleria. Rispetto alle bellissime eroine dei cartoni animanti, le W.I.T.C.H erano ragazze normali: la timida Will, cresciuta dalla mamma single, la creativa Hay Lin, con la passione per il disegno, la studiosa Taranee, l'altezzosa e sofisticata Cornelia e la spumeggiante Irma, la più simpatica del gruppo. Vestivano come noi (o come volevamo vestirci noi) litigavano con i genitori, lasciavano le camerette in disordine ed erano alle prese con le prime cotte. Chi, a 13 anni, non si è guardata allo specchio sperando di avere più seno come Will? Chi non ha mai pizzicato la pancia come Irma, rassicurata dalla mamma sul fatto che era bella anche così? Ma soprattutto: chi non ha mai sognato di potersi trasformare in una guardiana con i poteri magici?
Le Witch parlavano di temi da adulti
Per molte donne ormai quasi trentenni, le W.I.T.C.H sono state confidenti, amiche, modelli. Una volta trasformate, con le ali e i mitici costumi verdi e viola, univano le forze per combattere i nemici. Ma nella vita di tutti i giorni sperimentavano i poteri dell'amicizia, della lealtà, del coraggio. Avevano i loro difetti: litigavano, si allontanavano, mentivano ai genitori. Ma proprio per quello le sentivamo vicine: erano in cerca della loro strada. In un'epoca in cui la diversity non era ancora un concetto radicato nei media, i disegnatori avevano avuto cura di includere una protagonista asiatica e una di colore, insegnando il valore delle differenze. Il fumetto affrontava già temi importanti, "da grandi", come il lutto, la mancanza delle persone care, il cambiamento e ovviamente l'amore. La storia tra Matt e Will ha fatto battere i cuori di tutte noi così come la storia di Cornelia, divisa tra l'amore impossibile per Caleb e la semplicità della storia con Peter. Ma non erano storie idealizzate: anche nel fumetto a volte l'amore finiva. Nessuna di noi ha mai veramente superato la rottura tra Hay Lin e Eric.
Le Witch tornano in libreria: l'albo commemorativo
Negli anni, il successo del fumetto è stato tale da allargare la pubblicazione in tutto il mondo e da far partire diverse iniziative collegate: un manga, un videogioco, un cartone animato e una serie di romanzi, manuali e merchandising. Dopo dieci anni di assenza oggi le W.I.T.C.H sono tornate: Giunti Editore pubblica il volume a fumetti "W.I.T.C.H 2001-2021, Vent’anni di magia", disponibile in tutte le librerie, con le prime cinque storie. Dedicato alle bambine di oggi e di ieri, è un'occasione per farle scoprire a chi non le conosce e per riscoprirle a distanza di vent'anni. Un po' come incontrare delle vecchie amiche che non vedevamo da tanto.