Valentino sfila Parigi e fa sbocciare la primavera in inverno (FOTO)
Nel penultimo giorno della fashion week parigina sfila la collezione Autunno/Inverno 2014-15 di Valentino. Con gli splendidi abiti presentati in passerella Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli, designer della maison, portano ancora una volta "nell'Olimpo parigno" la grandezza e la bellezza della moda italiana. I due stilisti danno vita a creazioni di stoffa realizzate non solo per essere indossate: gli abiti di Valentino raccontano una storia, nascondono nei tessuti preziosi e tra i sapienti ricami un'idea. La capacità degli stilisti è quella di scovare i piccoli grandi capolavori della cultura italiana, riscoprono correnti artistiche del passato e le proiettano nel presente. Nonostante lo sguardo vada indietro in passerella non appare nulla di antico o già visto, ogni abito è capace di affascinare lo spettatore che coglie l'elemento classico ma non lo giudica come datato.
La collezione Autunno/Inverno 2014-15 di Valentino
Osservando i capi invernali l'occhio viene letteralmente catturato dalle meravigliose stampe multicolor, dalle nuance accese e dai giochi di color block spalmati su capi dalle linee estremamente rigorose, come cappotti e minidress a campana. La sinfonia di colori, forte, decisa e prepotente, si attenua solo con la comparsa degli abiti da sera, più romantici e soavi, meno strutturati. Sui longdress invernali sembra sbocciare una primavera fuori tempo, sulle sete e sui tessuti trasparenti nascono uccelli in volo, boschi verdeggianti, fiori rigogliosi e intricate ghirlande di edera.
La pop art italiana e gli anni '60 in passerella
Se per l'haute couture Chiuri e Piccioli hanno attinto ai tesori del Teatro dell'Opera, per la collezione prêt-à-porter di Valentino si ispirano invece alla pop art italiana degli anni '60 e portano in passerella uno stile unico ed affascinante. I colori sgargianti, le stampe caleidoscopiche e le linee essenziali dei sixties rivivono in un gioco di rimandi continui tra presente e passato. Lo sguardo viene rivolto verso una corrente artistica rivoluzionaria utilizzata come simbolo di ribellione, come antidoto all'omologazione. Chiuri e Piccioli lanciano sul catwalk il loro personale grido contro le convenzioni creando una donna che mette in mostra le sue differenze, una donna fuori dal coro, indipendente e determinata che non ama essere rinchiusa entro limiti precostituiti. Una donna che combatte con la sua unica arma: l'intelligenza.
