28 CONDIVISIONI

Un abito provocante non è causa di molestie: le donne si ribellano sul web

Le molestie subite in strada dalle donne non sono dovute al loro modo di vestire. “Stop the Catcall” è il blog nato per mettere fine a questo pregiudizio: le donne sono invitate a mostrare con un selfie gli abiti indossati al momento della molestia.
A cura di Valeria Paglionico
28 CONDIVISIONI
Immagine

Quante volte le donne sono state accusate di subire molestie in strada per il loro modo di vestire, considerato troppo provocante e sensuale?

Katy Heng, una ventitreenne statunitense, ha deciso di ribellarsi a tale pregiudizio e di creare una pagina di protesta su Tumblr, chiamata "Stop the Catcall". Il Catcall è il classico ‘fischio di apprezzamento’ che le donne subiscono per le strade. Il blog vuole essere una raccolta di selfie, in cui le donne raccontano l’accaduto, mostrando gli abiti indossati nel momento in cui hanno subito molestie in strada.

L'idea si è ispirata ai numerosi video, postati in rete negli ultimi giorni, che mostrano le molestie subite in strada da una ragazza, vestita in maniera semplicissima, in soli 10 miuti. Katy ha realizzato il blog proprio dopo essere stata vittima di catcall per due volte nello stesso week-end: “Indossavo un pantaloncino e una camicia larga e, mentre camminavo con il mio ragazzo, un tizio dall’auto ha gridato ‘voglio fare sesso con la tua ragazza' ". Indignata dall’accaduto, ha deciso di creare una pagina per dimostrare che non sono i vestiti ad incitare una molestia. Le più colpite dai catcall sarebbero le ragazze minorenni, soprattutto quando indossano ancora le divise scolastiche. Gli ‘apprezzamenti' poco delicati degli uomini per le strade non risparmiano nessuna: le donne in carne, di colore, le bionde, le more, sul lavoro o sui mezzi pubblici. Fino ad ora, la pagina ha ottenuto moltissimi consensi positivi: se da un lato, la reazione di molti uomini è stata di incredulità, Heng riceve ogni giorno nuovi selfie e messaggi di sostegno da donne di ogni genere, da ogni parte del mondo.

28 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views