Tomaso Trussardi, ecco com’ero da bambino. Il primo pensiero al mattino? Le mie figlie
Tomaso Trussardi non è solo un imprenditore di successo che per diversi anni ha guidato la Maison di moda che porta il suo nome, è anche un marito e un padre amorevole. Come tutti sanno è sposato con Michelle Hunziker, dalla quale ha avuto due figlie, Sole e Celeste, e ogni volta che appare in pubblico dimostra di essere più innamorato che mai di sua moglie e delle sue bambine. Recentemente ha chiesto ai suoi fan su Instagram di fargli una domanda e sulle stories del profilo ufficiale ha dato le sue risposte. Con una serie di foto private di oggi e di ieri Tomaso si racconta sui social, parlando di sua moglie Michelle, della sua casa di moda, delle figlie e ha persino condiviso uno scatto di quando era piccolo.
Tomaso Trussardi risponde alle domande dei fan
Sono molte le star che utilizzano i social per avere un rapporto diretto con i fan e non di rado utilizzano le Instagram Stories per rispondere alle loro domande, soddisfacendo così ogni tipo di curiosità. Uno degli ultimi ad averlo fatto è stato Tomaso Trussardi, l'imprenditore a capo della Maison omonima, che ha rivelato alcune indiscrezioni sulla sua vita privata. In molti gli hanno chiesto com'è il suo rapporto con la moglie Michelle Hunziker e, piuttosto che dare una risposta elaborata, Tomaso è stato semplice e conciso: ha caricato una foto del matrimonio con tanto di didascalia "Sempre così", rivelando dunque di sentirsi innamorato proprio come il primo giorno. Ha inoltre definito le figlie Sole e Celeste la cosa che lo rende più felice e il suo primo pensiero al mattino, a dimostrazione del fatto che le adora alla follia. Il dettaglio che non è passato inosservato? Tomaso ha postato anche una foto di quand'era bambino, in cui appare sorridente e con i capelli lunghi e biondi in versione "mini". Oltre a essere adorabile, somiglia anche in modo impressionante alle figlie. Insomma, a quanto pare è sempre stato splendido e ha tramandato la sua bellezza anche alle "eredi".
