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“Ti amo mamma”, poi chiude gli occhi per sempre: la triste storia del piccolo Nolan

Nolan era un bambino di 4 anni e lo scorso febbraio ha perso la vita a causa di un tumore molto aggressivo. Poco prima di chiudere gli occhi per sempre ha però avuto la forza di dire alla mamma quanto la amasse.
A cura di Valeria Paglionico
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Nolan era un bambino di 4 anni e la sua storia è straziante. Circa un anno fa, gli era stato diagnosticato un rabdomiosarcoma alveolare metastatico, un tumore raro che colpisce il tessuto connettivo soprattutto nei bambini. Nonostante si sottoponesse in continuazione ad analisi, tac, chemioterapia e trattamenti aggressivi, non ha perso mai il sorriso e la speranza di guarire. Accanto a lui c'è sempre stata la mamma Ruth, alla quale dava un dolce bacio sulle labbra prima di ogni anestesia.

Lo scorso febbraio, però, la situazione è degenerata, il piccolo non ha mangiato e non ha bevuto per due giorni, ha solo vomitato in continuazione. Le metastasi ai polmoni erano aumentate e il cancro era diventato resistente a ogni tipo di trattamento. Nolan sognava di diventare un poliziotto ma sapeva di non avere speranze e, fin da quando è finito per la prima volta in ospedale, ha pensato a come organizzare il suo funerale e a come fare per salutare tutti gli amici. Dopo mesi e mesi di cure, ha poi perso la sua battaglia contro il cancro ed è morto tra le braccia della madre. Appena prima di chiudere gli occhi per sempre, è però riuscito a trovare la forza di dire "Ti amo mamma".

https://www.facebook.com/pg/nolanscully/photos/?ref=page_internal

Oggi, la donna vuole spiegare quanto strazio ha provato in un momento tanto triste su una pagina Facebook dedicata al figlio chiamata "Nolan Strong", nella quale racconta anche gli ultimi istanti passati con il figlio. "Sono passati due mesi da quando ti tenevo stretto fra le mie braccia, mi dicevi che mi volevi bene e io baciavo le tue labbra. Due mesi da quando stavamo rannicchiati. Due mesi di puro, assoluto inferno", ha spiegato Ruth. La speranza è che attraverso dei semplici post possa dare forza a tutte le persone che, come lei, hanno perso un figlio troppo presto. Ha inoltre lanciato una campagna di raccolta fondi per sostenere la ricerca, così che sempre meno bambini perdano la vita a causa di una malattia tanto aggressiva.

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