Tassa rosa: in Francia le donne pagano tutto di più
In Francia, quando due prodotti identici vengono venduti ai due sessi opposti, hanno anche diversi prezzi: le donne pagano di più. Lo scarto di prezzo viene chiamato ‘tassa rosa' e viene applicato in Francia. Il collettivo femminista Georgette Sand ha denunciato questa forma di sessismo attraverso una campagna online con cui ha dimostrato le discrepanze di prezzo esistenti. Le donne vengono tassate su prodotti utilizzati quotidianamente, soprattutto su prodotti cosmetici come deodoranti, shampoo, rasoi, ma anche su parrucchieri, abiti, lavanderie. Lo differenza di prezzo su alcuni prodotti supera anche i 4 euro. Il governo francese ha già annunciato che saranno avviate delle indagini per far sì che il ‘rosa’ non diventi il colore del lusso e delle speculazioni economiche.
Il professore parigino di marketing, Belbézier Bruno, ha affermato che "Il ruolo del marketing non è quello di raggiungere l’uguaglianza sociale, ma è quello di guadagnare. Dunque, perché vendere a un euro ciò che potrebbe essere venduto ad un euro e cinquanta? Le aziende sanno che le donne sono disposte a pagare di più”. Il Ministro francese delle Pari opportunità è una donna, Pascale Boistard, ed ha condiviso anche lei su Twitter la foto simbolo della tassa rosa: due pacchetti di rasoi della stessa marca che vengono venduti a prezzi diversi. Nella versione ‘rosa’, il prezzo aumenta di 0,8 centesimi, nonostante contenga cinque pezzi in meno rispetto alla versione per uomo. Monoprix è la marca di rasoi incriminati; l’azienda si è giustificata dell’accaduto affermando che i rasoi per uomini vengono prodotti in grandi volumi e non hanno costi aggiuntivi nella produzione rispetto a quelli per le donne, che sono invece fabbricati per una qualità di pelle più delicata.