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Tappezza la città di assorbenti “parlanti”, combatte così la violenza sulle donne

Elonë ha 20 anni, è una blogger tedesca e per combattere la violenza sulle donne ha realizzato dei “salvaslip parlanti”. Ha scritto sugli assorbenti dei messaggi contro il femminicidio e il sessismo e li ha sparsi in tutti gli angoli della sua città, Karlsruhe. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema tanto attuale.
A cura di Valeria Paglionico
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Elonë è una blogger tedesca, ha 20 anni e viene da Karlsruhe. Negli ultimi giorni, la sua trovata geniale sta sconvolgendo il pubblico del web. Aveva già anticipato sul suo profilo Tumblr che avrebbe realizzato un progetto grandioso e provocatorio, chiamato “Salvaslip parlanti” e finalmente è riuscita a renderlo realtà. Ha cominciato a scrivere dei messaggi contro lo stupro e la violenza sulle donne su dei salvaslip, con cui sta tappezzando interamente la sua città.

A Karlsruhe si possono ritrovare su pali, su muretti e in tutti gli angoli più improbabili della città degli assorbenti con dei messaggi e degli slogan provocatori sul sessismo, sul femminicidio e sui traffici sessuali. “Immaginate se gli uomini fossero disgustati dallo stupro come lo sono dal ciclo”, è una delle frasi che simboleggia di più la sua protesta. Il tutto viene scritto proprio su un salvaslip, il simbolo per eccellenza del ciclo mestruale e quindi del sesso femminile. L’intento della ragazza è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul triste tema della violenza sulle donne, i cui casi sono in costante aumento anno dopo anno. Elonë sta facendo parlare di sé in tutto il mondo e le foto dei suoi assorbenti “parlanti” vengono condivise da miglia glia di utenti sul web.

Nonostante il suo obiettivo sia estremamente nobile, non sono mancate le polemiche, soprattutto da parte del sesso maschile. La ragazza è stata accusata infatti di fingersi profonda, ma di essere in realtà solo una sociopatica. La blogger tedesca è stata anche offesa con parolacce ed espressioni poco carine dai sessisti più incalliti, segno che quindi la sua campagna di protesta ha decisamente delle ragioni valide per esistere.

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