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Stalking: Carfagna conferma efficacia della legge, 5200 denunce in un anno

La legge risulta efficace, secondo i dati riportati dal ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna. Denunce e arresti in aumento in un solo anno dall’applicazione.
A cura di roberta
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È un problema reale e non lo si può più nascondere. Lo stalking è una vera e propria minaccia che lede alla fisicità e all’equilibrio psicologico della donna. Ma non è solo il sesso debole a non riuscire a difendersi. Secondo gli ultimi dati forniti dal ministro Mara Carfagna, la percentuale di uomini che denunciano donne è salita fino al 20-25 percento. Di cosa si tratta? Persecuzioni tramite telefonate, messaggi, email, fiori e appostamenti; si tratta di un’ossessione e fissazione morbosa che, dopo un periodo variabile di “minacce inconsistenti”, si trasforma di attacchi lesivi violenti alla persona perseguitata che possono arrivare alla violenza fisica o sessuale.

"Oggi e' un anno esatto dall'approvazione delle legge che ha introdotto il nuovo reato di atti persecutori, lo stalking, che punisce le minacce e molestie reiterate prima che possano poi sfociare in delitti ancora più gravi come le violenze sessuali e gli omicidi. Una norma che ha fatto segnare un record di denunce: circa 5.200 e oltre 1000 arresti. Le richieste di aiuto sono cresciute del 25 percento. E' un chiaro segnale che le donne sono più consapevoli del fatto che hanno uno strumento in piu' per potersi difendere da aggressori e persecutori". Questa la dichiarazione del ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, che ha aggiunto, rispetto al provvedimento legislativo, "fornisce a tutti uno strumento normativo per potersi difendere dagli atti persecutori. I dati riferiscono anche di un 20-25 per cento di uomini che denunciano donne. Ma i grandi numeri riguardano purtroppo ancora le donne, che sono evidentemente più esposte a comportamenti di questo tipo".

Nasce a Milano, intanto, la prima polizza assicurativa anti-stupro. Si chiama Amidonna e non sarà sottoscrivibile dai privati, ma solo da aziende e istituzioni, come i comuni, “interessate a fornire tutela e sostegno concreto alle fasce deboli della popolazione e ad affrontare il problema dal punto di vista dei costi socio-economici”.

Roberta Santoro

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