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Sport: piatto di pasta dopo allenamento, nuova energia per i muscoli

Rivoluzione nella ricerca per la bellezza. Sport e cibo non sono mai stati così vicini.
A cura di roberta
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At The Gym

Dieta e sport. Binomio perfetto se contemplati in modo coerente. Il regime alimentare di uno sportivo dev’essere piuttosto rigido e costante. Diverse le teorie, ma l’ultima arriva dall’America. Secondo gli studiosi non bisogna rimanere a stomaco vuoto dopo lo sport. Sembra paradossale, ma è così. «L'attività fisica produce effetti diversi sul metabolismo umano in base al cibo assunto dopo averlo praticato» spiega Jeffrey F. Horowitz, ricercatore dell'Universita' del Michigan di Ann Arbor.

Finora, chi svolgeva sport di resistenza- come sci, ciclismo, maratone- doveva ingerire una scorta di carboidrati tale da produrre energia durante gli sforzi prolungati. Orientativamente 60 percento di carboidrati, 25 di grassi e 15 percento di proteine. Per coloro, invece, che praticavano sport di forza fondamentali diventavano le proteine, associate ai carboidrati per la resistenza fisica. Rivalutiamo le percentuali di prima nel modo seguente: 55 percento di carboidrati, 20 percento di proteine e 25 percento di grassi. Infine, da considerare, sono gli sportivi che praticano attività fisica “di scatto”, quali nuoto, salto in lungo o sprint di brevi distanze. Questi, invece, necessitano di carboidrati come i primi e proteine come la seconda categoria considerata. In tal caso parleremo di 60 percento carboidrati, 20 grassi e 20 percento proteine.

Ora tutto questo è stato rivoluzionato secondo la nuova ricerca che prevede un apporto di cibo anche in seguito all'allenamento. Come si può leggere sul sito dell’Asca  «l'ultimo allenamento, ricordano i ricercatori, e' più importante di quelli di settimane, mesi e anni precedenti. Una dieta ipocalorica, proteine e pochi grassi, e' ad esempio indicata per aumentare il metabolismo lipidico, quello brucia-grassi, ma non incrementa la sensibilità all'insulina. Per aiutare il trasporto di zuccheri dal sangue alle cellule dei muscoli, infatti, non bisogna abolire i carboidrati, ma assumerne una porzione modesta. Un piatto di pasta, ad esempio, incrementa la sensibilità all'insulina, restituendo ai muscoli le energie perse durante il movimento».

Roberta Santoro

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