Si prende cura del bimbo dopo la morte della mamma, ora sogna di adottarlo
Emilie Larter è una donna di 25 anni e, appena finita l'università, ha organizzato un viaggio in Uganda, dove è rimasta per due mesi in una casa famiglia. L'esperienza è stata shoccante per lei, visto che il villaggio in cui si trovava era a 25 km di distanza dalla città più vicina e che era l'unica bianca. I suoi compiti erano aiutare i bambini bisognosi, giocandoci, cambiandogli il pannolino e facendo il possibile per renderli felici. Un giorno, ha ricevuto una telefonata in cui le è stato detto che c'era un bambino di appena 5 giorni nel villaggio di Butagaya che aveva un disperato bisogno di aiuto, visto che la madre era appena morta.
"Avvolto in delle coperte, era talmente minuscolo, mi sono innamorata subito di lui. L’ho preso con me e ho deciso di chiamaro Adam. Essendo l’unica volontaria, sono anche diventata il suo tutore", ha spiegato la ragazza. Lo ha fatto dormire nella culla accanto al suo letto e, nonostante fosse la sua prima esperienza come mamma, non ha provato alcun fastidio o disagio. Certo, ha dovuto crescere il piccolo in condizioni disagiate ma si sentiva appagata e felice ogni volta che lo guardava dormire. Dopo due mesi, però, ha dovuto lasciarlo per tornare nel Regno Unito. Straziata dalla mancanza, ha prenotato un volo ad appena due settimane più tardi, rimanendo con Adam per altri 5 mesi, fino a quando non ha terminato i soldi. Nell'aprile del 2015 è tornata definitivamente in Inghilterra, senza sapere quando avrebbe rivisto il piccolo.
A casa, conduceva una vita completamente diversa ma non riusciva a non pensare in continuazione al bimbo che aveva cresciuto. Le cose si sono complicate quando ha ottenuto un posto come insegnante a tempo pieno a Londra, cosa che l'avrebbe costretta a tornare in Uganda solo durante le vacanze. Quando finalmente ha riabbracciato il bimbo, ha sentito un amore travolgente nei suoi confronti e, rendendosi conto del fatto che la situazione non poteva andare avanti così, ha fatto domanda per un lavoro di insegnamento in Uganda. Ad agosto dello scorso anno, ha finalmente trovato un impiego nel paese e si è trasferita lì ma gli ostacoli non sono finiti: poco prima di Natale la scuola l'ha licenziata a causa di alcuni tagli. Oggi, ha lanciato una petizione su GoFoundMe con la speranza di raccogliere i soldi utili per crearsi una nuova vita in Africa. Da ora in poi, farà il possibile per ottenere l'adozione e diventare la mamma di Adam a tutti gli effetti.