Sexify, la nuova serie tv sulla ricerca del piacere: l’orgasmo femminile è tabù perfino per le donne
Natalia è la classica nerd brillante ma poco socievole: snobba le feste universitarie per lavorare notte e giorno alla sua app. Paulina sta per sposarsi con il suo fidanzato, cercando di passare sopra al fatto che a letto sia una noia mortale. Monica invece a letto non ha problemi: vive il sesso con disinvoltura, ma il padre le taglia i fondi e lei non sa che fare. Monica, Paulina e Natalia non potrebbero essere più diverse di così, ma si ritrovano a collaborare a un progetto che potrebbe cambiare le loro vite e quelle di molte altre donne: un'app per migliorare l'orgasmo femminile. Questo è l'intreccio alla base di Sexify, la nuova serie Netflix che arriva dalla Polonia. La regista Kalina Alabrudzińska prova a sfatare i molti tabù intorno al piacere femminile attraverso gli occhi di tre ragazze che stanno ancora cercando di capire la loro strada e i loro corpi, in un contesto molto all'antica come quello della cattolicissima Polonia: tra gli infiniti pranzi in famiglia per le feste, i genitori invadenti e i professori bigotti, è impossibile non riconoscere almeno un po' della nostra quotidianità italiana in questa serie.
L'orgasmo femminile è ancora tabù
Netflix da tempo punta su storie al femminile e su produzioni che parlino di accettazione di sé e del proprio corpo. Ma a differenza di Sex Education e di altre simili, la serie Sexify non è ambientata tra gli armadietti di una qualche scuola inglese o americana. L'università di Varsavia, in cui studiano le protagoniste, è un mondo molto più provinciale, più condizionato dai modelli tradizionali, e per molti aspetti molto più simile all'Italia. Quando le studentesse iniziano a lavorare a un'app per il piacere femminile gettano l'università nel panico: il rettore scambia le loro ricerche per pornografia, i genitori sono sinceramente imbarazzati, la commissione che deve valutare la app si mette a ridere. Insomma, nessuno ne vuole parlare. Ma il problema è più grande: è tutta la società che stigmatizza il sesso. Paulina va a confessarsi due volte al giorno e cresce pensando che il suo destino è quello di essere presto moglie e mamma, come le ripete sua famiglia ogni giorno. Ma questo non spegne la sua curiosità verso un mondo a lei sconosciuto, fatto di lingerie, sex toys e travestimenti, un mondo dove tutto è permesso e niente è sbagliato. Tutti, perfino l'inesperta Natalia, capiscono l'importanza del sesso nelle nostre vive: allora perché non aiutare le persone a viverlo in modo sicuro e soddisfacente?
L'emancipazione non è solo quella sessuale
Lavorando insieme, le tre ragazze inizieranno a mettere in discussione alcune delle proprie scelte e ad aprirsi al mondo. La scena in cui Paulina infila di nascosto un vibratore in borsetta, per provarlo a casa mentre il fidanzato non c'è, riassume bene i tabù e i pregiudizi intorno al piacere femminile. Ma il suo percorso di crescita va ben oltre il sesso: inizia a domandarsi che cosa vuole e a decidere per sé, anche a costo di entrare in conflitto con i genitori e con l'uomo che ha promesso di sposare. Monica, tra le tre, è quella più a suo agio con il corpo e con il piacere: ma nel corso delle puntate decide di rifiutare l'aiuto in denaro che le offrono i genitori e l'ex fidanzato e di rimboccarsi le maniche, costruendosi la sua indipendenza economica. Con la semplicità di un teen drama Sexify mostra alle ragazze che decidere per sé a volte è difficile, ma è sicuramente più appagante che vivere una vita decisa da altri. E che il nostro corpo appartiene a noi e a noi soltanto: non c'è nulla di sbagliato a volerlo esplorare e a voler sperimentare ogni forma di piacere che può regalarci. Spoiler: peccato non poter provare l'app Sexify nella vita reale!