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Sesso e stimolazione: medici francesi hanno individuato il punto G

Ebbene sì, dopo la smentita è arrivata al conferma. Il punto G esiste, ma ha alcune caratteristiche che non lo rendono uguale per tutte le donne.
A cura di roberta
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Punto G questo sconosciuto. C’è chi rinnega la sua presenza e chi, invece, è convinto che questa particolare zona erogena esiste. I medici francesi fanno parte di quest’ultimi e, tale scoperta, riapre le ultime ricerche che lo avevano dato per frutto di pura immaginazione. Si sono soffermati sul fatto che non è detto che debba necessariamente provocare l’orgasmo, che le dimensioni possono cambiare da soggetto a soggetto e che non sia nello stesso posto per tutti.

A sostenerlo è il dottor Sylvain Mimoun che critica la ricerca degli inglesi del King’s College di Londra. «Quello studio è partito da una falsa pista. Ci sono tre idee false sul punto-G: pensare che stia nello stesso posto in tutte le donne, che abbia la dimensione fissa di una moneta da 50 centesimi d’euro e che provochi sempre un orgasmo. Invece non è mai stato così», spiega il promotore di questa nuova visione della sfera erogena femminile. Il punto G esiste, ma non ha una collocazione precisa. È probabile che l’automasturbazione possa far riconoscere e, quindi, trovare questa zona posta, orientativamente, a tre centimenti dall’entrata della vagina.

Oramai non si sa più a chi credere. È un mito che ha riguardato studiosi e dipartimenti di medicina di diverse parti del mondo. Addirittura il professore Emanuele Jannini, ricercatore e docente di sessuologia medica all’università dell’Aquila, riuscì a “fotografarlo” grazie ad un’ecografia trans vaginale. Il dibattito resta comunque aperto. Le tesi e le “visioni” non cesseranno d’esistere, sta solo a noi decidere a cosa credere.

Roberta Santoro

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