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Seni e peli pubici in vetrina, è l’ultima provocazione di American Apparel (VIDEO)

Il brand americano riesce ancora una volta a creare scalpore con una particolare trovata: questa mattina in uno store di New York sono apparsi manichini con seni e peli pubici in bella vista.
A cura di Marco Casola
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Torna a far parlare di sé il marchio American Apparel, famoso in tutto il mondo per le sue campagne shock e per le particolari trovate pubblicitarie. Da oggi, in uno dei principali store monomarca di New York, campeggiano in vetrina manichini con indosso lingerie trasparente che mostra il seno e i peli pubici di corpi di una donna che ha scelto di non sottoporsi ad una ceretta. Le provocatorie vetrine allestite per San Valentino sono state pensata per far riflettere sulla condizione femminile nella società contemporanea e sulla pressione a cui le donne sono sottoposte. I peli pubici mostrati in pubblico rappresentano un gesto di libertà: in un momento storico in cui alle donne si richiede un corpo sempre perfetto, in cui i media veicolano un'immagine stereotipata di una femminilità irreale e rinchiusa in schemi angusti, American Apparel attua un particolare metodo di ribellione mostrando il corpo di una donna "non in ordine".

Dee Myles, visual manager responsabile del punto vendita, è l'ideatrice dell'allestimento. In un'intervista all'Observer ha spiegato che la crudezza dell'immagine proposta è voluta. Solo con lo shock è possibile far sussultare il pubblico, solo con una visione forte e non comune è possibile far riflettere. L'obiettivo è far riflettere sulla condizione femminile odierna, ormai rinchiusa in una gabbia di perfezione costruita ad hoc. La trovata ha ovviamente fatto nascere una serie di polemiche: su Twitter sono iniziati ad arrivare cinguettii di chi si sentiva offeso dalla cosa, altri hanno invece mostrato il loro assenso e postato online le foto delle originali vetrine. Il marchio americano non è nuovo a questo tipo di provocazioni: nel 2012 uscì una pubblicità in cui al posto di una modella giovane appariva una donna ultra cinquantenne, mentre nell'ottobre del 2013 a scatenare le polemiche fu il lancio di una T-shirt con su raffigurata una vagina in primo piano.

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