Rosa Scafa, la storia della prima poliziotta italiana: “Ho guardato ogni persona nel suo intimo”
Si chiama Rosa Scafa e, anche se sono molti quelli che non conoscono il suo nome, è una donna leggendaria. Il motivo? È stata la prima poliziotta italiana. È nata a Vibo Valentia nel 1925 ma a soli 22 anni ha abbandonato la sua terra natale per raggiungere la famiglia emigrata a Trieste. Non riuscendo a trovare facilmente lavoro, ha deciso di seguire dei corsi della polizia femminile del governo militare alleato, scelta decisamente "alternativa" per quei tempi, visto che non esistevano poliziotti donna. Negli anni successivi è entrata nella Buoncostume con il compito di assistere i minori e di assicurare i controlli medici alle prostitute ma solo nel 1959, dopo l'istituzione del corpo di polizia femminile, ha dato una svolta drastica alla sua vita.
Le era stato chiesto di scegliere tra il servizio civile e la polizia e fin dal primo momento non ha avuto dubbi, diventando così la prima poliziotta donna del nostro paese. Nel corso della carriera si è ritrovata spesso ad affrontare situazioni difficili ma, nonostante ciò, è riuscita sempre ad affrontare tutto con coraggio. Ha trattato le persone con gentilezza, non facendosi influenzare dalle accuse e dalle condanne, ed è per questo che tutti, anche quelli più incattiviti, l'hanno trovata "diversa" dai suoi colleghi. Nel 2010, in occasione del 50esimo anniversario della presenza delle donne nelle forze di polizia, Rosa ha ricevuto l’Onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in piazza del Popolo a Roma. Oggi, dopo essere stata poliziotta per decenni, definisce l'esperienza una vera e propria favola.