Restituita la femminilità alle vittime di infibulazione: il delicato intervento in Kenya
L'infibulazione è una mutilazione genitale femminile praticata sulle giovani donne che consiste nell'asportazione del clitoride e delle piccole labbra e nella cucitura della vulva, praticata in alcuni paesi dell'Africa per evitare che provino piacere prima del matrimonio. Viene lasciato aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale. Gli organi genitali vengono scuciti solo dopo le nozze, spesso dal marito stesso della donna, così che sia certo della sua purezza. A Nairobi, però, sono stati effettuati una serie di delicati interventi per restituire la femminilità, il piacere, la sessualità e la salute a 40 donne keniane.
I medici della Ong americana Clitoraid sono riusciti a ricostruire il loro clitoride mutilato e a farle tornare a vivere felici, rendendo le terribili mutilazioni genitali a cui sono state sottoposte da bambine solo un brutto ricordo. "Questi interventi chirurgici sono molto importanti per le donne keniane, soprattutto perché ci sono molte complicazioni mediche a causa delle infibulazioni: canali uretrali ostruiti, infezioni del tratto urinario o cisti", ha spiegato la ginecologa Merci Bowers, fiera dei risultati raggiunti dall'equipe di medici.
In sala operatoria viene liberata una porzione del clitoride nascosto sotto pelle, così che diventi accessibile durante i rapporti sessuali. L'infibulazione è ufficialmente vietata dal giugno del 2015: le Nazioni Unite si sono battute per difendere il diritto alla salute sessuale delle donne nate in culture in cui veniva praticata una tortura simile.