Ralph Lauren boicottato sul web dopo aver vestito Melania Trump: “Supporta l’oppressione”
In occasione dell'Inauguration Day, tenutosi venerdì scorso a Washington, Donald Trump è diventato ufficialmente Presidente degli Stati Uniti. Ad accompagnarlo, la nuova First Lady Melania Trump, apparsa all'evento con un abito di cashmire celeste firmato da Ralph Lauren, arricchito da alcuni guanti al gomito dello stesso colore e degli orecchini di brillanti. La prima donna americana era finita al centro delle polemiche qualche tempo fa, dopo che molti stilisti si erano rifiutati di curare il suo look ma il designer statunitense ha deciso di non seguire la massa e di mostrarsi apolitico.
Gli utenti del web, però, non sembrano aver capito la sua scelta e, fin dal giorno in cui Melania è apparsa con quel completo azzurro, lo hanno riempito di critiche. Lo stilista è stato accusato di sostenere la politica sessista e oppressiva di Trump e di aver compiuto un grosso errore. Addirittura, è nato l'hashtag #BoycottRalphLauren, che ha accompagnato le invettive di innumerevoli persone. "Ralph Lauren ha fatto male a molte donne oggi. Non è bello sostenere l'oppressione", "Ralph Lauren non si preoccupa della violenza sulle donne", "Mi vergogno di te, Ralph Lauren, hai vestito la moglie di un futuro dittatore", sono solo alcune delle cose che gli utenti scrivono sul web.
Lo stilista non ha reagito alle accuse ma ha continuato a rimanere neutrale. Una fonte anonima avrebbe però detto che non tutti nel suo staff erano favorevoli alla decisione quando era ancora in forse. L'unica cosa certa è che il designer ha curato anche il look total white di Hillary Clinton, sfoggiato durante la campagna elettorale: è stata quella l'ennesima dimostrazione del fatto che non intende legare le sue scelte a degli ideali politici.