Pit bull coperti di fiori: Sophie combatte lo stereotipo dell’aggressività
Quando pensiamo ai tratti duri del musone di un pit bull, difficilmente la prima cosa che ci viene in mente sono dei colorati e fragili fiori. A quanto pare invece è quello a cui pensa la fotografa Sophie Gamand, che ha deciso di dedicare proprio a questa strana accoppiata Flower Power, la sua ultima collezione. La vita e la natura morta insieme, in un connubio di arcimboldesca memoria che lascia i sensi sconvolti a primo impatto. E ce n'è per tutti i gusti, dai fiori di campo alle foglie di menta, fiori di pesco, fiorellini primaverili, rose, tutti racchiusi in colorate corone, al servizio della bellezza di questi cagnoloni.
Sophie Gamand, fotografa francese residente a New York, non è nuova in questo genere di scatti. Dal 2010 i soggetti delle sue fotografie sono praticamente solo cani. La sua è una scelta precisa: ha dichiarato di riuscire a comprendere meglio la natura umana rapportandosi ai cani. Per l'artista si tratta di una specie che dice molto su di noi. L'uomo è intervenuto attivamente sul loro sviluppo, creando persino nuove razze, e ha una grande responsabilità verso di loro. E proprio attraverso questo legame, Sophie cerca di mettere in luce nuovi aspetti dell'umanità. La scelta del pit bull per la sua ultima collezione, poi, è ancor meno casuale.
L'artista si è detta molto colpita dallo stereotipo di aggressività e cattiveria legato a questa razza, e così ha pensato a questi scatti per cercare di metterne in mostra un aspetto più dolce e mite, attraverso l'arma sempre utile dell'ironia. "Solo negli Stati Uniti, ogni anno vengono soppressi circa 1 milione di pit bull" ha dichiarato, e grazie a questa sua iniziativa ha cercato anche di promuoverne le adozioni. Inoltre è nato persino un movimento sul web per il superamento degli stereotipi su questa razza tanto deprecata.
L'idea del pit bull aggressivo ha un retroterra culturale profondo. Basta pensare che il nome significa letteralmente "toro della fossa", dove per fossa si intende il ring in cui questi esemplari erano costretti a battersi in sanguinose lotte, particolarmente seguite alla fine del XIX secolo. Ancora oggi questa triste fama lo accompagna, e il pit bull è probabilmente la razza canina contro cui sono stati presi più provvedimenti normativi nel mondo. In Inghilterra, ad esempio, non è possibile tenerne un esemplare senza apposita registrazione e castrazione. E in Italia fino al 2009 rientrava nella lista delle razze canine ritenute pericolose per l'incolumità dell'uomo.