Piangere fa bene: bastano 90 minuti per sentirsi meglio
Quando una persona piange, di solito, lo fa perché è triste, insoddisfatta, depressa o perché si trova di fronte ad un ostacolo apparentemente insormontabile. Sembrerà assurdo, dunque, affermare che versare qualche lacrima in realtà fa bene alla propria salute e al proprio spirito. A dimostrarlo è una ricerca condotta da Asmir Gračanin dell’università di Tilburg, nei Paesi Bassi, e pubblicata su Motivation and Emotion che ha analizzato cosa accade ad una persona 90 minuti dopo la fine di uno sfogo.
Se da un lato nel momento in cui si comincia a piangere la depressione è ai massimi livelli, dall’altro bastano pochi minuti per provare una sensazione migliore, quasi di sollievo. “Si tratta del primo studio che abbia dimostrato una relazione chiara fra il pianto sperimentalmente indotto e una seguente sensazione di miglioramento sul lungo periodo”, ha dichiarato lo scienziato. In particolare, sono stati analizzati i comportamenti di 72 volontari: quelli che si sono commossi di fronte al film mostrato, dopo circa 20 minuti, sono poi tornati alla stabilità, arrivando ad un netto miglioramento dell’umore a 90 minuti dall'inizio del pianto indotto.
Diversa invece la sorte per coloro che non sono riusciti a commuoversi: per loro non è cambiato assolutamente nulla in seguito all’esperimento a cui sono stati sottoposti. La ricerca ha dimostrato che piangere è importante per sentirsi meglio nei momenti di tristezza. Basta infatti poco più di un’ora per raggiungere dei livelli di serenità decisamente superiori rispetto a quelli iniziali. Il segreto per ritrovare la felicità nelle situazioni difficili è dunque quello di dare libero sfogo alle proprie lacrime, senza vergognarsi di mostrare le proprie emozioni.