Perché la strage al concerto di Travis Scott è diventata il peggior incubo di Dior
Quando una casa di moda sceglie un testimonial celebre o collabora con una star sa che sta correndo un rischio: che succede se l'attore o il rapper in questione finisce coinvolto in qualche scandalo o, peggio ancora, si trova al centro di un caso di cronaca nera? Questo è quello che sta succedendo all'interno delle mura di Dior: la Maison francese ha collaborato con il rapper Travis Scott per la collezione Primavera/Estate 2022 e ora, a poche settimane di distanza dal lancio, la partnership si è trasformata in un incubo aziendale. Durante un concerto del rapper sono morte nove persone, tutte giovanissime, trascinate dalla folla presa dal panico. Impossibile ignorare una tragedia di queste proporzioni: che cosa ne sarà a questo punto della linea?
La collaborazione tra Dior e Travis Scott
Lo scorso giugno il direttore artistico di Dior Uomo, Kim Jones, ha annunciato una collaborazione eccezionale per la collezione maschile P/E 2022: Travis Scott, astro dell'hip hop e nuovo volto della cultura street, sarebbe stato il primo musicista a firmare una collezione di moda per la casa del gruppo di Arnault. La linea "Cactus Jack Dior" aveva acceso un notevole entusiasmo: sempre più spesso infatti la moda stringe alleanze con i protagonisti della scena musicale per fare breccia tra i clienti più giovani e apparire cool. Un'ottima strategia commerciale, ma estremamente rischiosa. Il caso di Travis Scott lo dimostra: anche se il rapper non è personalmente responsabile delle morti, la tragedia al festival Astroworld sarà difficile da ignorare.
Cosa succederà alla linea di Travis Scott per Dior
Le indagini sulla strage dell'Astroworld – festival organizzato dallo stesso Travis Scott – hanno messo in luce diverse irregolarità e un sistema di sicurezza praticamente inesistente. A questo punto la casa di moda del gruppo LVMH si trova di fronte a un dilemma: provare a lanciare lo stesso la linea nonostante il danno di immagine o dare un colpo di spugna a una linea di prodotti verosimilmente già pronta per essere consegnata nei negozi? La filiera della moda si muove con sei mesi di anticipo circa: le collezioni estive vengono presentate l'autunno precedente e nel frattempo si mette in moto la macchina pubblicitaria. Tutto questo, ovviamente, significa soldi. Tantissimi soldi, perduti da un giorno all'altro. L'unica scelta che Dior può fare, a questo punto, è capire cosa gli costerà di più in termini di immagine, risorse e brand reputation: perdere una linea o la credibilità?