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Ogni quanto cambiare asciugamani e accappatoi in bagno

Asciugamani e accappatoi possono essere un covo per germi e batteri. Ogni quanto cambiarli e come lavarli lo abbiamo chiesto all’esperto di prevenzione degli ambienti Matteo Fadenti.
Intervista a Dott. Matteo Fadenti
Specialista in tecniche della prevenzione degli ambienti e dei luoghi di lavoro
A cura di Francesca Parlato
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Proviamo a fare un calcolo. Quante volte al giorno ci laviamo le mani e il viso? Quante volte nell'arco di una giornata utilizziamo le asciugamani del nostro bagno? Impossibile calcolarlo perché sono sicuramente tantissime. Germi e batteri si annidano nei nostri bagni e in particolare sui nostri asciugamani. Abbiamo chiesto al dottor Matteo Fadenti, specialista in tecniche della prevenzione degli ambienti e dei luoghi di lavoro, quanto spesso è necessario cambiarli e come lavarli.

Ogni quanto vanno cambiati gli asciugamani

Gli asciugamani che usiamo più di frequente, pensiamo a quelli per le mani, oltre ad essere un covo di germi e batteri sono anche quelli che restano per più tempo umidi e l'umidità favorisce la proliferazione dei microrganismi. "Per questo andrebbero cambiati almeno ogni 3 o 4 giorni – spiega l'esperto Matteo Fadenti – E in verità, più spesso si riesce a cambiarli e meglio è". Diverso il discorso per gli accappatoi e i teli per la doccia. "Quelli li usiamo tendenzialmente una o due volte al giorno. Per questo possiamo cambiarli anche una volta a settimana". 

I batteri che vivono sugli asciugamani

Ormai sappiamo bene come lavarci le mani, si tratta forse dell'unica eredità positiva del Covid, uno dei rischi maggiori, se non le puliamo bene con acqua e sapone, è infatti quello di trasferire gli agenti patogeni o i batteri dalle nostre mani agli asciugamani. "È molto importante per l'igiene dell'asciugamano lavarsi bene le mani. Il rischio è che i microrganismi, agenti patogeni, batteri, si trasferiscano sul telo e grazie all'umidità e all'acqua possano proliferare". Non serve però fare terrorismo, non sempre si tratta necessariamente di batteri cattivi. "Abbiamo diversi batteri, come ad esempio quelli orofecali, ma non tutti sono pericolosi o patogeni". Nel caso ad esempio dell'accappatoio è fondamentale che il lavaggio settimanale sia fatto in maniera accurata. "È più probabile infatti che ci siano residui di batteri orofecali. Quando certi batteri permangono sui tessuti e trovano condizioni ideali come umidità e una certa temperatura, danno vita a una replicazione microbica piuttosto rapida che può provocare fastidi e irritazioni". 

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A ognuno il suo asciugamano

Per mantenere uno standard di igiene elevato è importante che all'interno di un nucleo familiare ognuno abbia il suo asciugamano. "Più un asciugamano è condiviso, più aumenta il rischio di trasmissione di microrganismi di varia natura". E se qualcuno in casa è influenzato o soffre di qualche patologia è ancor più necessario fare attenzione. "In questi casi è assolutamente indicato avere degli asciugamani personali". Se abbiamo degli ospiti in casa possiamo optare per degli asciugamani dedicati. "Meglio ancora quelli usa e getta che si utilizzano nei ristoranti". 

Come lavare gli asciugamani

Le lavatrici moderne hanno dei programmi dedicati per le spugne e gli asciugamani ma altrimenti basta lavarli alla temperatura più elevata possibile prevista per quel tipo di tessuto. "Io consiglio di lavare almeno a 60 gradi e di aggiungere prodotti disinfettanti che possono rendere più efficace la pulizia". Molto utile, per evitare la proliferazione batterica, è far asciugare al sole, o sul termosifone in inverno, gli asciugamani, dopo averli utilizzati. "Il calore è utile per essiccare il tessuto e rende la vita più difficile ai batteri. Ricordiamo che germi e batteri vivono bene quando hanno acqua a disposizione". Infine attenzione a utilizzare disinfettanti spray. "Quei prodotti che utilizziamo per pulire il divano ad esempio non vanno assolutamente utilizzati su asciugamani e accappatoi. Si tratta di teli che vanno direttamente a contatto con il nostro corpo o il nostro viso e se trattati con questi prodotti potrebbero provocare irritazioni e fastidi". 

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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