Morto lo stilista Alaia: addio allo “scultore” della moda
E' morto all'età di 77 anni lo stilista franco-tunisino Azzedine Alaia, una vera e propria leggenda della moda. A dare la notizia poche ora fa il settimanale francese Le Point, è arrivata poi anche la conferma della Federazione dell'Alta Moda. Nato a Tunisi il 18 novembre del 1940, si trasferì a Parigi dove iniziò la sua carriera nel mondo della moda in celebri Maison quali Guy Laroche, Thierry Mugler e Christian Dior, molti lo ricordano per la bellezza delle linee sinuose dei suoi abiti e per il carattere schivo, era infatti solito presentare le proprie collezioni fuori dai classici canali della moda. Solitamente sfilava fuori calendario a Parigi, con presentazioni e show senza eccessi, seguendo il suo ritmo di produzione e non quello imposto dal fashion system.
Dalla scultura alla moda di Parigi: la biografia di Azzedine Alaia
Sin da bambino Alaia aveva un grande interesse per la moda, con la sorella gemella era solito sfogliare le pagine di Vogue sognando il dorato mondo della moda e sperando un giorno di diventare come il suo idolo Christian Dior. A Tunisi, di nascosto dal padre, studia scultura all'Accademia di Belle Arti sostenuto da Madame Pineau. Vola poi a Parigi dove giovanissimo inizia la sua carriera del mondo della moda. Verso la fine degli anni '50 inizia a collaborare con Christian Dior, poi lavora per alcune stagioni con Guy Laroche e Thierry Mugler. Dopo aver imparato dai più famosi couturier dell'epoca i tempi sono maturi e la scelta di aprire un proprio atelier si concretizza negli anni '70. Il luogo in cui nascono i suoi abiti scultorei è un appartamento in Rue de Bellechasse, sulla Rive Gauche parigina. Qui il designer rimase per oltre vent'anni continuando a creare abiti su misura per le donne ricche ed eleganti di Parigi e dell'alta società, tra le clienti più affezionate c'era anche Marie-Hélène de Rothschild. Sempre a Parigi conosce l'attrice Greta Garbo, che diventa la sua icona, il suo feticcio, l'ideale di bellezza femminile fatto di luci e ombre da vestire con pantaloni e giacche maschili.
Il successo raggiunto alla fine degli anni '80
La prima collezione pret-a-porter nasce all'inizio degli anni '80, in breve tempo il suo talento viene notato anche fuori Parigi, soprattutto dopo una sfilata organizzata a New York nel 1982, dove sfila una giovanissima Naomi Campbell con indosso un abito ispirato dalle forme di una mummia egiziana. Pochi anni dopo, siamo nel 1984, vince il premio come migliore stilista dell'anno e quello per la miglior collezione. Alla fine degli '80 il suo nome comincia a diventare sempre più celebre negli Stati Uniti dove i suoi abiti spopolano e sono sempre più richiesti, soprattutto tra star moderne e all'avanguardia come Grace Jones. Nel 1988 aprono le prime boutique monomarca a Beverly Hills, New York e Parigi. In breve tempo le star di Hollywood fanno a gara per indossare uno degli "abiti scultura" di Alaia, tra le fan più accanite Tina Turner, Madonna, Naomi Campbell e Raquel Welch solo per nominarne alcune.
Il ritorno all'Alta Moda con Naomi Campbell
Quando, verso la metà dei '90, scompare l'amata sorella, Alaia sceglie di allontanarsi dalla ribalta continuando a produrre abiti nel suo atelier solo per le clienti più affezionate. Il grande rilancio del marchio avviene nel 2000 dopo un accordo con il gruppo Prada, mentre torna a sfilare nell'Haute Couture durante gli show francesi Autunno/Inverno 2017-18. Nella sfilata del grande rientro, celebrato poi da Suzy Menkes, che titolò "Il Re è tornato!", Sarà Naomi Campbell a rendere omaggio allo stilista scultore sfilando sulla sua passerella proprio come in uno degli show degli inizi di carriera.
Lo stile scultoreo dell'ultimo re della moda
Azzedine Alaia viene ricordato da molti come uno scultore, come un'artista, come uno stilista lontano dalle logiche del mercato. Amava aprire la sua arte a nuove sperimentazione, tra le sue frasi più celebri quella in cui affermava: "Ogni mattina chiedo a me stesso: cosa imparerai oggi?". Il legame con la scultura e con la voglia di sperimentazione era chiaro nelle sue creazioni di moda, nei suoi abiti dai tagli decisi, nei modelli che sembravano superare la terza dimensione, nei contrasti di luci e ombre creati nel tessuto con accostamenti saggi di bianco e nero, nei tubini in maglia che esaltavano il corpo femminile. Ma anche negli accessori, nelle splendide scarpe dal tacco alto, nelle borse in pelle traforata… Alaia era uno stilista che non amava farsi rinchiudere in schemi precostituiti e proprio per questo era un grande artista e un grande stilista, proprio per questo lo ricorderemo come uno degli ultimi "Re della moda".