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Opinioni

Menù senza prezzi (ma solo per le donne): perché nel 2021 non possiamo essere noi a offrire la cena?

La polemica scatenata da Augustina Gandolfo, compagna del calciatore Lautaro Martinez, ha riacceso il dibattito su cosa sia galanteria, nel 2021, e cosa sia sessismo. Alcune tradizioni resistono nonostante il mondo sia cambiato: il problema non è il menù di cortesia, ma il dare per scontato che i soldi e i conti siano una cosa da uomini.
A cura di Beatrice Manca
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Il nome è inglese, ma è un'usanza tutta italiana: parliamo del blind menu, cioé di quel menù senza prezzi che spesso le signore ricevono nei ristoranti. Periodicamente si riaccende la polemica sui menù senza prezzi, accusati di discriminare le donne: l'ultimo caso, in ordine di tempo, è quello di Agustina Gandolfo, compagna del calciatore Lautaro Martinez. La modella ha scoperto con sorpresa che in Italia esiste questa usanza e ha condiviso la sua indignazione sui social. Il caso ha riacceso i riflettori su alcune tradizioni che resistono nonostante il mondo sia cambiato: che senso ha il menù di cortesia nel 2021? Ma soprattutto: offrire la cena a una signora è galanteria o sessismo?

Perché esiste il menù senza prezzi

Facciamo un passo indietro. Il menù senza prezzi non nasce per le donne, ma in generale per gli ospiti: per questo si chiama menù di cortesia. Si tratta del corrispettivo gastronomico dello scontrino di cortesia: un modo per fare un regalo senza che il destinatario sappia quanto si è speso. In questo senso, non è molto diverso dall'etichetta che si mette sui libri o sulle confezioni per nascondere il prezzo a chi lo scarterà: un modo per non far pesare la nostra generosità (o per nascondere la nostra parsimonia, dipende). Un'usanza innocua, quindi? Non proprio. Nel caso di menù accade uno strano fenomeno: a ricevere il menù di cortesia sono, guarda caso, sempre le signore. Un po' come se in libreria il commesso ci chiedesse: "Per chi è questo regalo, per una signora? Allora copro il prezzo, altrimenti no". Ironia a parte, il menù di cortesia ha smesso ben presto di essere un gesto di rispetto per l'ospite (a prescindere dal fatto che sia un amico, un parente, un collega) ed è diventato un gesto cavalleresco verso le donne.

Non diamo per scontato che paghino gli uomini

Quella che viene spacciata per galanteria in realtà è un'eco di un tempo per fortuna scomparso, quando a tenere i cordoni della borsa erano gli uomini e le donne, che non lavoravano e non gestivano denaro, erano per forza ospiti. L'usanza oggi sopravvive solo nei ristoranti stellati o molto eleganti. Le trattorie, si sa, sono più democratiche nella loro semplicità e hanno fatto velocemente a meno di troppe moine, incluso il dress code: ma ormai perfino i ristoranti stellati stanno abbandonando l'obbligo della giacca. Il punto non è il menù con o senza prezzi, ma il contesto in cui viene usato: viene consegnato alle donne quasi automaticamente, perché si dà per scontato ancora oggi che non saranno loro a pagare il conto. Perché? Perché siamo abituati a pensare, consapevolmente o meno, che quello che fa i soldi, nella coppia, sia lui. Qualcuno urlerà scandalizzato che la cavalleria è morta e che ormai "non si può più far nulla". Ma ben vengano i menù di cortesia, in ogni ristorante: solo, per favore, non datelo sempre e solo alle donne. Magari lo userà la festeggiata che vuole offrire alle amiche per il suo compleanno (o viceversa) o un collega che vuole festeggiare una promozione. Chiedetelo prima, come per i pacchetti regalo nei negozi: visto mai che ci sia una modella che vuole regalare una cena gourmet al suo fidanzato calciatore.

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Nata a Roma nel 1992 e cresciuta a pane e libri a Viterbo, sono giornalista professionista dal 2019. In tasca una laurea in Editoria e un master in giornalismo alla Scuola Rai di Perugia. Lavoro a Fanpage nella sezione Stile e Trend. Mi occupo di questioni di genere e di moda, con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale. Prima al Fattoquotidiano.it e Fq Millennium.
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