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Melissa, la blogger disabile definita “troppo brutta per i selfie” risponde così alle critiche

Si chiama Melissa Blake, è una famosa blogger e, a causa di una rara sindrome genetica, ha alcuni dismorfismi a volto, mani e piedi. Di recente sui social gli haters l’hanno presa di mira, definendola “troppo brutta per i selfie”, lei però ha reagito con forza, dimostrando di avere un animo da guerriera.
A cura di Valeria Paglionico
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Melissa Blake è una blogger e giornalista freelance americana e la sua storia ha fatto il giro del web. È nata con la sindrome di Freeman-Sheldon, una rara condizione genetica che le ha provocato alterazioni ossee e dismorfismi a volto, mani e piedi, nonostante ciò, ha trovato la forza di reagire e di realizzare tutti i suoi sogni. È una donna dalla simpatia e dall'energia travolgente e conta oltre 73.000 followers su Twitter. In un mondo come quello attuale in cui contano quesi esclusivamente le apparenze, però, è difficile riuscire a rimanere immuni dalle critiche e Melissa lo ha capito bene, visto che la disabilità fisica evidente l'ha resa una facile preda degli haters.

Non di rado sui social è stata criticata e offesa in maniera molto dura per il suo aspetto, è stata definita una patata, una mongolfiera, un pesce blob e qualcuno addirittura le ha detto di essere "troppo brutta per postare i selfie". Insomma, la crudeltà non ha limite ma Melissa ha deciso di non lasciarsi sopraffare da quelle orribili parole, reagendo a tono e dando una bella lezione ai "leoni da tastiera". Su Twitter ha infatti condiviso un album di selfie, scrivendo nella didascalia: “Qualcuno mi ha detto che dovrei essere bannata dai social perché sono troppo brutta per postare foto di me stessa. Quindi voglio commemorare questa occasione pubblicando questi 3 selfie”. Quel post ha ottenuto oltre 300.000 like e innumerevoli commenti di utenti che hanno apprezzato la sua positività e il suo animo da guerriera. Così facendo, Melissa ha dimostrato che non bisogna mai arrendersi, anche quando le battaglie sembrano essere delle cause perse.

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