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Marta Marzotto e i suoi caftani: una farfalla a colori è volata via

Colorato, fantasioso, a volte estremo ma sempre elegante, ricercato e con carattere, questo era lo stile di Marta Marzotto una donna ironica e libera che ha fatto del caftano, suo abito-feticco, una tela nuda su cui disegnare un meraviglioso mondo a colori.
A cura di Marco Casola
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Colorato, irriverente, fuori dagli schemi, ricercato, questo ero lo stile di Mara Marzotto, la regina dei salotti milanesi divenuta vera e propria icona di stile. E' giunta oggi, 29 luglio 2016, la notizia della scomparsa di Marta Marzotto, è stata la nipote Beatrice Borromeo a dare il primo addio alla nonna con un dolce messaggio su Twitter. Dopo l'annuncio sui social in migliaia hanno voluto omaggiare e celebrare la "signora col caftano", l'abito extra large, un vero e proprio feticcio, dal qual non si separava mai. Ai messaggi dei fan è seguito l'accorato saluto del figlio minore Matteo, che ha dichiarato a Fanpage: "Mia mamma Marta è sempre stata un'affamata di vita".

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Contro la regola del "less is better"

In molti la definivano l'Iris Apfel italiana grazie ai look eccentrici e vistosi. Era una donna capace di andare contro la regola del "less is better" senza mai però essere eccessiva o volgare. Senza dubbio sobrietà e minimalismo non erano vocaboli che facevano parte del "vocabolario di stile" della Marzotto, difficile vederla in pubblico con un abito scuro, senza decori, senza fantasie, impossibile vederla senza accessori e grossi bijou dal sapore etnico. Le nuance intense e le stampe animalier erano i cardini del suo stile, uno stile senza limiti ma studiato nei minimi dettagli, uno stile personale e intramontabile.

Marta Marzotta, una donna oltre la moda

Pur essendo una grande amante della moda – è stata mannequin e designer di accessori, grande amica di stilisti di fama internazionale come Cavalli, Anna Molinari e Giuseppe Zanotti – la regina dei salotti bene non ha mai seguito i dettami del fashion. Il suo è sempre stato uno stile di eccentrico ma di classe, costruito con scelte personali che andavano al di là delle tendenze del momento. In ogni occasione pubblica riusciva a stupire con i suoi look senza però apparire eccessiva, riuscendo ad essere sempre uguale a se stessa senza mai ripetersi, riuscendo a non tradire la sua natura giocosa e colorata.

La donna con il caftano stampato

Mille i colori indossati, centinaia le stampe etniche, le fantasie maculate e i cristalli colorati o le paillettes. Il caftano era il suo feticcio, in vita raramente ha sfilato sui red carpet con tubini tailleur o altri modelli femminili, amava coprire il corpo con ampi abiti dalle linee extra large, amava sfilare allargando le braccia per mostrare le ampie maniche colorate simili alle ali di una farfalla pronta a spiccare il volo. Una farfalla con le ali aperte ma i piedi ben piantati per terra, Marta infatti non amava svettare su tacchi alti e pumps, dai lunghi caftani spuntavano sempre ballerine con decori gioiello, originali slippers in velluto dalle stampe caleidoscopiche, sandali bassi intrecciati e ricoperti di cristalli, spesso realizzati dall'amico shoes designer Giuseppe Zanotti.

Gioielli etnici e monili, gli accessori di Marta Marzotto

Di gioielli, enormi collari, bracciali rigidi, orecchini chandelier e anelli era pieno il corpo, ogni look era infatti arricchito con monili e bijou provenienti da tutte le parti del mondo, Marta non amava le pietre preziose, preferiva avere oggetti che avessero dietro una storia, oggetti dalla personalità forte e definita proprio come la sua. Il capo era sempre scoperto, i capelli liberi e biondissimi sulle spalle, solo in inverno si riparava dal gelo milanese con grossi colbacchi in pelliccia, altro oggetto del desiderio con cui spesso appariva alle prime della Scala o alle sfilate invernali.

Mai con un cappotto, sempre con il ventaglio a colori

Mai vista la regina dei salotti con un cappotto, in inverno si copriva con grosse mantelle e cappe dai profili in pelliccia e dalle fantasie coordinate al caftano scelto per l'occasione. D'estate invece un ventaglio spuntava tra le mani, un ventaglio che non era un semplice oggetto per trovare riparo dall'arsura estiva, tra le sue mani quel ventaglio diveniva accessorio indispensabile di stile, un accento frivolo e femminile da appoggiare sui suoi outfit decisi e pieni di carattere.

Lo stile di Marta Marzotto era vistoso e carico, rappresentava alla perfezione l'anima di una donna ribelle e libera, di una donna che amava giocare con la sua immagine, di una donna ironica e sorridente che tutto voleva, tranne rimanere incatenata in una gabbia di grigia normalità. Addio dunque a Marta Marzotto, è volata via indossando un caftano la farfalla a colori della moda italiana.

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