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Mangia tappeti e poltrone: la strana malattia di Jessica, una bimba di 4 anni

Jessica Knight è una bambina di 4 anni affetta da picarismo, un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dall’ingestione di sostanze non nutritive. La piccola infatti mangia tappeti, poltrone, sabbia e rocce. Per ora non può essere curata, ma i genitori tentano ugualmente di tenere sotto controllo il suo problema.
A cura di Valeria Paglionico
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Non è la prima volta che i genitori vietano ad un bambino di mangiare fuori casa, ma nel caso di Jessica Knight il consiglio deve essere seguito alla lettera. La bambina ha quattro anni ed un appetito insolito per i tappeti, i mobili, l’imbottitura delle poltrone ed addirittura anche per la sabbia e le rocce. I medici dicono che si tratta di una condizione rara e che non potranno curarla fino a quando non arriverà almeno ai 6 anni.

La sua patologia viene chiamata picarismo ed è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dall'ingestione continuata nel tempo di sostanze non nutritive, che si manifesta nelle persone autistiche o anche nelle donne in gravidanza. “Sono rimasta davvero scioccata quando ho capito quello che stava mangiando. Ora cerchiamo di trovare dei modi per fermarla”, ha spiegato sua mamma Kelly Will. La donna ha scoperto questa rara malattia quando Jessica aveva solo 2 anni ed ha cominciato a mangiare l’interno della sua poltrona. Da allora, per tenere sotto controllo questa cattiva abitudine e per evitare che distrugga la casa, le dà una busta piena di spugne, che porta anche alla scuola materna.

Il picarismo potrebbe causare una serie di gravi complicazioni poiché potrebbe essere ingerito qualcosa di velenoso, indigesto o infettato da parassiti. Per fortuna, Jessica mangia anche salsicce, formaggio, riso, pane e pesce e, nonostante abbia solo 4 anni, è consapevole del suo problema tanto che rifiuta di farsi vedere dalla sorellina mentre mangia tappeti e poltrone. Entro la fine del mese, i medici daranno più informazioni ai genitori riguardo la sua malattia, ma in ogni caso è ancora troppo presto per intervenire con dei trattamenti medici.

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