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Lotta per usare gli ovuli congelati della figlia morta: vuole essere lei la mamma

Perdere un figlio è sempre un’esperienza traumatica per un genitore. Questa donna di 60 anni ha visto sua figlia morire a causa di un cancro ma sta portando avanti una battaglia legale per usare gli ovuli congelati lasciati dalla ragazza. Vuole essere lei a dare alla luce il bambino.
A cura di Valeria Paglionico
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Vedere il proprio figlio morire è un’esperienza terribile per qualsiasi genitore e non c’è alcun rimedio efficace per superare il trauma o per sentire meno la sua mancanza. E’ proprio quanto accaduto a questa donna di 60 anni che nel 2011 ha perso sua figlia a causa di un cancro intestinale. La giovane aveva 28 anni e per 5 anni aveva tentato invano di sconfiggere quella terribile malattia.

Prima che la situazione peggiorasse, aveva deciso di congelare i suoi ovuli in una clinica londinese, con la speranza che un giorno, una volta guarita, sarebbe potuta diventare mamma. Purtroppo, però, non ce l’ha fatta ed il suo sogno è rimasto irrealizzato. La mamma della ragazza ha dunque pensato bene di fare di tutto per trasformare in realtà l’ultima volontà della figlia e da ben 5 anni sta portando avanti una battaglia legale per ottenere il permesso di utilizzare quegli ovuli congelati, così da dare alla luce il suo nipotino. Ciò che la corte d’Appello del suo paese contesta è il fatto che la ragazza morta non ha mai specificato in forma scritta che sarebbe stata disposta a concedere a sua mamma il diritto di dare alla luce il bambino.

Se la 60enne riuscisse a raggiungere l’obiettivo, sarebbe la prima donna a diventare mamma e nonna grazie agli ovuli della figlia morta. Per il momento, non è stata fissata una data per l’udienza alla Corte d’appello, ma i giudici ritengono che la donna possa avere qualche possibilità di successo, anche se probabilmente i tempi della battaglia legale si allungheranno ancora di più poiché il caso potrebbe finire tra le mani della Corte suprema.

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