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Le protesi al seno le avvelenano il corpo, spende 55mila euro per guarire

Chi l’avrebbe mai detto che un’intervento per aumentare le dimensioni del seno potesse rivelarsi così pericoloso? La storia vissuta da una giovane donna inglese ha davvero dell’incredibile ed è stata costretta a rimuovere le protesi pochi anni dopo l’intervento. Ecco perché.
A cura di F. A.
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Quando si sceglie di sottoporsi a una mastectomia additiva per aumentare la dimensione del seno tutto si pensa fuorché di soffrire di malattie legate alle protesi. Kathy Richmond però ha vissuto una situazione davvero surreale. Dopo l'ultima gravidanza il suo seno era diventato poco tonico e rilassato, quindi la decisione di sottoporsi all'intervento.

Se in un primo periodo il risultato era sorprendente e la donna amava il suo nuovo look, dopo due anni hanno iniziato a comparire i primi problemi. La donna infatti ha iniziato a soffrire di sintomi apparentemente non legati alle protesi come nausee, capogiri, depressione, perdita di peso e di capelli: "Sul mio viso sono comparse delle macchie, l'asma che avevo da bambina è peggiorato, è comparsa l'ansia e sulle mie unghie si sono sviluppati dei funghi. È stato terribile".

Per nove anni, dal 2007 al 2016, Kathy ha sofferto di diverse malattie e ha speso più di 50.000 sterline in medici, cure e rimedi naturali fino a che ha incontrato un esperto in omeopatia che ha ipotizzato la causa dei suoi problemi, ovvero le protesi al seno. Dopo averle rimosse, e aver speso ulteriore denaro, la donna ha iniziato a sentirsi meglio e tutti i sintomi sono spariti. Sembra quindi che la donna abbia sofferto della sindrome causata dalle protesi al seno, che non è ancora ben conosciuta a livello scientifico ma che si è già presentata in diversi casi.

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