Le donne diventate sindaco in Italia dal 1946 ad oggi
Da pochi giorni Virginia Raggi è stata eletta sindaco di Roma ed è già considerata il simbolo di una vera e propria rivoluzione. Ha portato una ventata di novità dal punto di vista politico, visto che è la prima volta che una rappresentante del M5S ricopre una carica tanto importante, e soprattutto è il primo sindaco di sesso femminile della capitale.
Roma era rimasta tra le ultime città in Europa a non aver avuto ancora una prima cittadina donna e, finalmente, ha dato prova di essere al passo con i tempi che cambiano. Sono state moltissime le rappresentanti del sesso femminile che l’hanno preceduta, dimostrando di non avere nulla da invidiare agli uomini, di avere talento e di essere molto interessate alle richieste dei loro cittadini.
La prima ad essere diventata sindaco in Italia è stata Ada Natali, comunista, rimasta alla guida del comune di Massa Fermana, in provincia di Ascoli Piceno, per ben 13 anni a partire dal 1946. A seguirla nello stesso anno, la democristiana Ninetta Bartoli, sindaco di Borruta, un piccolo paesino sardo. Dopo di loro, è stato necessario aspettare 10 anni prima che un’altra donna, Vittoria Giuti, diventasse la prima cittadina di una città italiana, precisamente di Santa Elisabetta in provincia di Agrigento.
Nonostante si siano avvicendate diverse donne al potere, da Maria Magnani Noya a Elda Pucci fino ad arrivare a Giustina Mistrello Destro e alle più “moderne” Rosa Russo Iervolino, Marta Vincenzi e Letizia Moratti, sembra che non siano stati fatti molti passi avanti in più di 60 anni. Nel nostro paese solo un sindaco su 7 è donna, simbolo del fatto che nel mondo della politica si fanno ancora delle discriminazioni sessiste. Al di la della possibile ideologia, la speranza è che Virginia Raggi dimostri ancor di più quanto il sesso femminile possa essere influente, determinato e coraggioso al potere.