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“Le afroamericane sono vittime ma nessuno ne parla”: a 11 anni contro la violenza armata

Naomi Wadler è una ragazzina afroamericana di 11 anni ed è diventata protagonista della manifestazione studentesca “March For Our Lives” grazie al suo spettacolare discorso. Ha richiesto una riforma per regolarizzare l’uso delle armi ma anche un riconoscimento per tutte le donne di colore che sono diventate vittime di violenza armata.
A cura di Valeria Paglionico
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Si è tenuta ieri a Washington la protesta studentesca "March For Our Lives" che intende combattere ogni forma di violenza e l'eccessivo uso delle armi in America, chiedendo la variazione di alcune leggi in vigore. Vi hanno partecipato centinaia di giovani cittadini provenienti da ogni paese, che hanno pensato bene di tenere alcuni discorsi per ribellarsi, dimostrando così di non avere nulla da invidiare ai politici. A lasciare tutti senza parole non sono state tanto le star che si sono esibite, Miley Cyrus, Ariana Grande e Demi Lovato, ma piuttosto Naomi Wadler, una ragazza di soli 11 anni, diventata l'indiscussa protagonista della manifestazione.

Il discorso dell'attivista 11enne Naomi Wadler

Naomi Wadler è una ragazzina afroamericana di 11 anni, vive ad Alexandria, in Virginia, frequenta la quinta elementare e ieri ha tenuto uno spettacolare discorso durante la manifestazione studentesca "March For Our Lives". Si è presentata sul palco con capelli rasta e sciarpa gialla e non solo ha richiesto una riforma per regolarizzare l'uso delle armi ma anche un riconoscimento per tutte le donne di colore che sono diventate vittime di violenza armata. La ragazza ha affermato:

Sono qui per riconoscere e rappresentare le ragazze afroamericane le cui storie non sono tra le prime pagine dei giornali. Sono vittime di violenza armata ma nessuno parla di loro. Io e i miei mici potremmo avere anche 11 anni ma sappiamo che tra 7 anni anche noi avremmo il diritto di voto. Io e la mia amica Carter abbiamo guidato una marcia nella nostra scuola elementare. Abbiamo camminato per 18 minuti, aggiungendo un minuto alle 17 vittime di Parkland, per ricordare Courtlin Arrington, una ragazza afroamericana uccisa nella sua scuola dell’Alabama, dopo la strage di Parkland. Sono qui per dire ‘mai più' anche per queste ragazze.

Per far capire il senso del suo gesto ha preparato una sorta di cartella stampa su dei quaderni scritti a mano per tutti i presenti, comportandosi dunque in modo professionale e determinato. Sui social sono stati moltissimi quelli che non hanno potuto fare a meno di apprezzare le sue parole, tanto da definirla "La nostra speranza", "La nostra presidente del futuro". Insomma, Naomi ha dimostrato che anche dei ragazzini possono trasformarsi in attivisti: la speranza è che le loro parole vengano ascoltate dai capi di governo, così che si possa mettere fine a ogni forma di brutale violenza.

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