Lavora a maglia con la vagina: la sua performance artistica scatena l’indignazione del web

Casey Jenkins ha 36 anni, viene da Melbourne ed è un’artista. E’ diventata famosa nel 2013, dopo aver realizzato una performance diversa dal comune, durante la quale ha lavorato a maglia utilizzando le sue parti intime. In particolare, ha conservato la lana nella sua vagina, anche durante il ciclo mestruale, ed ha continuato a sferruzzare con i ferri per 28 giorni. Il suo obiettivo era molto diverso rispetto a quanto si potrebbe pensare.

Ha voluto rinunciare alle macchine per la filatura per dimostrare che ognuno di noi si sta trasformando in un robot poiché la società riesce ad imporre un tale potere su tutti noi che in molti non riescono ad avere il coraggio di sfidarla. Di recente, nella sua ultima esibizione intitolata “Programmed to Reproduce”, è tornata a lavorare a maglia con la vagina, ma questa volta ha attratto innumerevoli critiche, minacce ed offese sessiste sui social. In molti l'hanno dato della prostituta a causa della sua abitudine "oscena, assurda e poco igienica", senza però neppure sapere quale fosse il suo scopo.

“Ciò che mi sconvolge è che in molti non hanno neppure guardato il significato della performance. Quando si mostra la vagina al di fuori del sesso, la gente prova automaticamente paura e repulsione”, ha spiegato Casey. Collegando la vagina a qualcosa che le persone trovano noioso e superato, cioè il lavoro a maglia, spera che le persone smettano di associare le parti intime femminili a qualcosa di scandaloso. Casey ha intenzione di ripetere la sua performance dal 2 all’11 marzo presso l’Arts House di Melbourne.