“La gonna corta non è un invito”: con un post su Facebook denuncia le molestie ricevute
Ogni giorno sono moltissime le donne che vengono molestate in strada. Anche quando non si arriva all’attacco fisico, non è mai simpatico sentirsi degli oggetti sessuali. Nella maggior parte dei casi, a scatenare le reazioni dei molestatori sono gli abiti indossati, tanto che la giustificazione più utilizza per dare una spiegazione a comportamenti simili è: “Guarda come vai in giro vestita. Te la sei cercata”.
Christen Brandt è una ragazza newyorkese e le capita spesso di ricevere delle molestie mentre passeggia o mentre prende la metro. Questa volta ha però deciso di denunciare su Facebook la violenza verbale di cui è stata vittima. Nel post che accompagna la sua foto c’è scritto:
Questo è quello che indossavo stamattina mentre percorrevo la strada affollata della metropolitana e un uomo passandomi accanto mi ha detto: ‘Accidenti hai delle gran gambe’. Quando l’ho ignorato e ho continuato a camminare si è voltato per seguirmi: ‘Mi hai sentito tesoro? Ho detto che hai delle belle gambe. Dannazione. Grazie’. Grazie. Come se la mia pelle nascosta sotto dei leggins supercoprenti fosse per lui. Un regalo avvolto in un collant marrone. La prossima volta che ti chiedi se la gonna è troppo corta, la prossima volta che ordinate a vostra figlia adolescente di cambiarsi, la prossima volta che sentite parlare di codice di abbigliamento a scuola, ricordate questa foto. Sono con un parka e degli stivali. E non ha importanza. Tutte le donne hanno questi momenti. Tutte noi. Eppure il mondo si comporta come se fossimo noi a dover risolvere il problema. Sono stufa.
Le parole di Christen hanno ottenuto centinaia di commenti, condivisioni e like ed hanno permesso alla ragazza di raggiungere il suo obiettivo: convincere le donne a reagire con risolutezza di fronte ai molestatori, senza arrossire imbarazzate, senza avere la voglio di scappare per paura. Indossare una gonna corta non è un invito, ma semplicemente un modo per sentirsi femminili nella vita quotidiana e nessuna dovrebbe limitarsi per il timore di diventare vittima di molestie.