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La classifica dei luoghi migliori in cui morire: la Gran Bretagna è al primo posto

Vi siete mai chiesti quali sono i luoghi migliori in cui morire? “Quality of Death Index 2015” è una classifica realizzata da The Economist Intelligence Unit (Eiu) che ha indicato i paesi del mondo in cui si perde la vita in modo “confortevole”.
A cura di Valeria Paglionico
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Ognuno di noi sogna di vivere in un luogo da sogno, magari in riva al mare con il rumore delle onde in sottofondo oppure nella tranquillità di un paesaggio alpino tra neve e panorami bucolici. In pochi, però, pensano ad “assicurarsi” un posto meraviglioso per l’eterno riposo. "Quality of Death Index 2015" è una classifica realizzata da The Economist Intelligence Unit (Eiu) per la fondazione filantropica Lien di Singapore ed ha voluto indicare qualcosa di insolito e singolare: i luoghi migliori in cui morire, quei paesi in cui è possibile perdere la vita nel modo più confortevole possibile.

Certo, è un’idea un po’ inquietante che comunica una certa ansia ma per molti potrebbe essere un’alternativa perfetta ai tristi cimiteri o alle nicchie di famiglia. La lista è stata stilata dopo aver messo a confronto la qualità delle cure palliative, l'affidabilità dei sistemi sanitari, le politiche sulla salute dei governi, le qualità degli ospizi, le risorse comunitarie e l'accesso alle cure di diversi paesi del mondo. Ad ognuno di loro è stato assegnato un punteggio da 1 a 100 e, dalle votazioni, ne sono emersi 80.

Sul podio c'è la Gran Bretagna, dove nell'80% dei casi le persone in punto di morte non pagano le spese sanitarie. A seguire, Australia e Nuova Zelanda, l’Irlanda, il Belgio, Taiwan e la Germania. L'Italia si è aggiudicata un buon 21esimo posto con 71 punti. I posti in cui nessuno desidera morire? Myanmar, Nigeria, Filippine, Bangladesh ed Iraq. Col tempo, però, i paesi in coda potrebbero vivere un periodo di forte sviluppo, migliorando così anche le condizioni di vita e di morte dei propri cittadini.

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