“L’anoressia non è sexy”: critica il costume di Halloween con le ossa in mostra
Halloween si avvicina e sul web impazzano le immagini dei costumi e travestimenti più originali e fantasiosi. E’ dal 2011 che il costume “Anna Rexia” è tra i più richiesti. Si tratta di un attillato abito nero con su disegnate le ossa del corpo di una donna e di recente è finito al centro di innumerevoli polemiche. In molti lo hanno infatti criticato poiché sarebbe una chiara allusione all’anoressia. Jessi Davin, una ragazza di 26 anni che ha sofferto del disturbo alimentare, ha voluto dimostrare per quale motivo non c’è nulla di sexy nel mostrare le ossa.
L’anoressia è la terza malattia più diffusa tra gli adolescenti ed infatti è proprio a 19 anni che la 26enne si è ammalata. E’ stata molto dura per lei risollevarsi ed evitare le possibili complicazioni. Il suo corpo non riconosceva più il cibo come qualcosa di benefico ed è rimasta per 4 anni in ospedale, allontanandosi da tutti gli amici e le persone care. “Sono quasi morta per l’anoressia. So che il costume vuole essere solo un travestimento divertente, ma non c’è nulla di cui ridere quando si soffre di una malattia simile, è mortale e non dovrebbe essere commercializzato un abito sexy come questo”, ha spiegato Jessi.
"Vuoi vestirti da anoressica? Tutto quello che ti serve sono 4 anni di ricovero in ospedale e un’alimentazione con un sondino naso gastrico”, ha reagito con rabbia la ragazza. Jessi ora è incinta di 7 mesi e, nonostante sia ormai guarita, la sua gravidanza è a rischio. La malattia le ha cambiato la vita ed è proprio per questo che non riesce proprio ad accettare che si venda un abito che sponsorizza l’anoressia come qualcosa di sexy.