#IoNonGuardoSanremo, l’hashtag contro il Festival supera i 3 milioni di impression
La 70esima edizione del Festival di Sanremo non è ancora iniziata ma è già polemica. A pochi giorni dal debutto dell'evento canoro più atteso nel nostro paese, sui social è diventato virale l'hashtag #IoNonGuardoSanremo. A promuovere l'iniziativa è stata Claudia Sacilotto, segretaria generale Cisl Friuli Venezia Giulia che, intervistata da Fanpage.it, si è chiesta: "Perché non si ha il coraggio di affidare il timone di una trasmissione come Sanremo ad una donna?". In occasione della conferenza stampa dell'evento, Amadeus era accerchiato da alcune delle 10 co-conduttrici che lo affiancheranno sul palco dell'Ariston e, parlando di Francesca Sofia Novello, l'ha presentata dicendo: "L’ho scelta perché, oltre ad essere bellissima, è capace di stare vicino a un grande uomo stando un passo indietro”, questa dichiarazione ha scatenato una serie di polemiche. Sembra che il pubblico femminile non si senta rappresentato da parole simili e a dimostralo sono i dati ufficiali raccolti negli ultimi giorni sulle principali piattaforme social, forniti da Pier Luca Santoro per DataMedia Hub.
Nonostante volumi di citazioni relativamente contenuti, e un numero di autori unici decisamente ridotto, l'hashtag #IoNonGuardoSanremo ha generato un livello di engagement molto elevato, soprattutto su Facebook, e oltre 64 milioni di "opportunity to be seen", ragionevolmente stimabili in 3.2 milioni di impressioni, di esposizioni al contenuto, effettive. Naturalmente il sentiment, le emozioni associate alle verbalizzazioni, è in prevalenza negativo. È da decenni che le donna al Festival Sanremo vengono relegate al ruolo di "vallette", come se il loro unico talento fosse saper scendere la tanto temuta scalinata in tacchi a spillo e con indosso splendidi abiti. Si dimentica che, essendo l'Ariston palcoscenico ambito e in vista, potrebbe essere sfruttato per sostenere un modello culturale moderno, mandando messaggi importanti sulla parità di genere.
L'hashtag #IoNonGuardoSanremo mostra una netta inversione di tendenza da parte del pubblico, un'evidente desiderio di cambiamento, un tentativo di dire addio ai luoghi comuni, agli stereotipi e al sessismo. L'elevato engagement e il numero di impression sono dovuti al fatto che, come mostra l'infografica, il tema è stato rilanciato da diverse testata, Fanpage.it compresa, che hanno amplificato il fenomeno, contribuendo a renderlo virale tra milioni di mention e ricerche.
Sia la word cloud dei termini associati a #IoNonGuardoSanremo maggiormente ricorrenti che la "emoji cloud" delle emoji maggiormente ricorrenti associate al tema mostrano il sentire prevalente di una porzione di pubblico. Le faccine arrabbiate, indignate, interdette, sono le più utilizzate, così come anche l'emoticon che sta per vomitare, quella del dito medio o quella con il simbolo del sesso femminile. Ancora una volta gli utenti del web preferiscono parlare con le immagini piuttosto che con le parole, rivelando la loro rabbia sulla questione con delle emoji abbastanza eloquenti che non hanno bisogno di ulteriori chiarimenti.
Come prevedibile, a indignarsi sono in netta prevalenza giovani donne. Ad aver condiviso l'hashtag #IoNonGuardoSanremo, nel 63,2% dei casi, sono state le rappresentanti del sesso femminile, contro il 37,8% degli uomini. Le più attive online sono le donne tra i 25 e i 34 anni, ovvero coloro che fanno parte di una generazione che si sente emancipata, indipendente, capace di raggiungere ogni tipo di obiettivo semplicemente con il talento, ovvero quella fascia di donne che non si identifica con le classiche vallette sanremesi di bell'aspetto a cui non viene data alcuna responsabilità. La discriminazione di genere è un problema molto più attuale e radicato di quanto si possa pensare. A meno di una settimana dal debutto del Festival Sanremo 2020, l'hashtag continua a fare il giro del web ma ai vertici dell'evento tutto tace: è l'inizio di una rivoluzione oppure rimarrà un fenomeno virale che presto tutti dimenticheranno?