In Italia non trova neanche un lavoro come bidella, in Usa diventa scienziata ad Harvard

Si chiama Sabina Berretta, ha 56 anni, è catanese ed è uno dei "cervelli" fuggiti dall'Italia. Fin da giovane ha sempre sognato di diventare una scienziata e ha fatto il possibile per trasformare il desiderio in realtà. Si è iscritta all'Isef e, mentre preparava la tesi dell'ultimo anno, dopo aver incontrato un docente di medicina, ha capito che nella vita sarebbe voluta diventare medico. Ha dunque abbandonato i suoi studi precedenti e ha cominciato a frequentare la facoltà di medicina a Catania.

Dopo essersi laureata e dopo aver passato anni a fare la ricercatrice non pagata, ha dovuto fare i conti con la dura realtà. Pur di non lasciare il paese, ha addirittura provato a trovare lavoro come bidella ma anche lì è stata rifiutata. A 29 anni, ha deciso dunque di cambiare completamente vita, si è trasferita in America e ha vinto una borsa di studio per il Mit di Boston. Da allora non è mai più tornata e ha raggiunto degli incredibili successi professionali, tanto che dirige l'Harvard Brain tissue resource center del McLean Hospital di Boston, la più grande banca dei cervelli del mondo.

"Gli studenti approdano in America da tutta Europa per fare quei lavori di laboratorio che in America non vengono pagati. I più bravi vengono assunti e, siccome a casa non hanno prospettive, molti fanno come me e restano", ha spiegato la scienziata. Oggi, dirige un intero laboratorio nella banca dei cervelli, studia la schizofrenia e i disturbi bipolari e non potrebbe sentirsi più soddisfatta. A tutti quelli che credono di non avere speranze in campo lavorativo consiglia di fare una scelta drastica come la sua: in America i talenti e le menti brillanti vengono riconosciute e apprezzate.