Il governo limita gli acquisti di lusso e i cinesi comprano all’estero
Con 1,3 miliardi di persone, la Cina è il paese più popolato al mondo e da sempre i paesi occidentali hanno esercitato su di loro un fascino irresistibile. Le città occidentali sono letteralmente invase da turisti cinesi, che rimangono senza parole sia di fronte ai monumenti e alle bellezze artistiche, che di fronte alle griffe e ai prodotti di lusso. La presenza dei turisti cinesi aumenta anno dopo anno: negli anni Novanta erano poco più di 4 milioni, mentre nel 2013 se ne sono contati circa 97 milioni. Entro il 2020 si prevede che questo numero salirà a 200 milioni.
Addirittura, i cinesi preferirebbero fare acquisti di lusso all’estero piuttosto che nel proprio paese. Ad esempio, solo l’anno scorso sono stati 117 milioni i cinesi che all’estero hanno comprato prodotti firmati per un totale di 81 miliardi di dollari. Nonostante ciò, nel 2014 i marchi del lusso hanno registrato un meno 1% nelle vendite alle popolazioni cinesi, cosa che sarebbe dovuta, però, principalmente al rallentamento dell’economia di Pechino. Nell’ultimo anno, in Cina si è infatti registrata una diminuzione dell'11% sugli acquisti, praticamente sarebbero stati spesi 25 miliardi di dollari in meno rispetto agli anni precedenti in prodotti griffati.
Questi dati negativi sarebbero dovuti a tre motivi fondamentali. Come prima cosa, all’inizio del 2013, il nuovo presidente Xi Jinping ha lanciato una campagna anticorruzione, che mirava a mettere fine ad ogni forma di edonismo e stravaganza, soprattutto tra i rappresentanti del governo, che usavano farsi regali costosi tra di loro e di conseguenza ha limitato gli acquisti di lusso in patria. Inoltre, non solo il fisco cinese aumenta il prezzo dei prodotti griffati importati di circa il 30-40%, ma nel paese i prodotti contraffatti sarebbero diffusi sei volte di più rispetto a quelli originali e di conseguenza è difficile riconoscere i veri dai “taroccati”.