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Il dentista le lascia i “denti da squalo”, viene risarcita con più di 11.000 euro

Avere un dente da latte fino a 19 anni è alquanto bizzarro, ma lo è ancora di più se il dentista si rifiuta di estrarlo, provocando così la crescita del dente adulto nella gengiva. Ecco la storia di Lauren.
A cura di Redazione Donna
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Lauren Field ha 21 anni e fino a qualche anno fa aveva ancora un dente da latte. A 10 anni ha iniziato a sentire un dolore provenire dalla sua gengiva e i genitori hanno subito capito di cosa si trattava: il dente stava crescendo al di sopra di quello da latte che non era ancora caduto, causando dolore alla piccola Lauren. Il dentista però, non fu d'aiuto.

Secondo quanto la famiglia ha raccontato al Daily Mail infatti, il dentista si rifiutò di estrarre il dente da latte per consentire la normale crescita al nuovo dente che ha così cominciato a crescere orizzontalmente nella gengiva per i successivi otto anni, creando così due file di denti, che vengono comunemente chiamati "denti da squalo". Tale crescita oltre a causare dolore a Lauren, procurava dei veri e propri tagli alle labbra della piccola. Oltre al dolore però, c'erano anche le prese in giro: Lauren si vergognava dei suoi denti, soprattutto perchè a scuola la deridevano.

La visita specialistica arrivò solamente a 18 anni, quando la famiglia si rivolse a tre diversi dentisti: "È stato molto frustrante e doloroso; se il dentista mi avesse operata subito mi sarei risparmiata questa traumatica esperienza". A Lauren è stato rimosso il dente da latte e ha dovuto indossare per parecchio tempo un'apparecchio dentale, che all'età di 18 anni la faceva sentire inadeguata e imbarazzata. Oggi il sorriso di Lauren è perfettamente regolare e la Dental Law Partnership ha fatto causa al dentista che la causato tutta questa sofferenza. Lauren è stata così ripagata con 10.000£. Il medico accusato, ha rivelato di non essere d'accordo con la decisione: "Voglio mettere in chiaro che non sono affatto d'accordo con quanto sentenziato dalla Dental Law Partnership, ma devo attenermi alla loro decisione per ragioni di riservatezza del paziente".

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