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I figli di genitori divorziati sono a rischio obesità: è perché non vengono educati a mangiar bene

Il divorzio non è un’esperienza traumatica solo per i genitori, anche i figli ne risentono. Secondo una recente ricerca, quando convivono con una mamma e un papà che si stanno separando hanno più rischi di andare incontro a problemi di obesità.
A cura di Valeria Paglionico
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Il divorzio è un'esperienza traumatica per una coppia poiché si ritrova a doversi separare dopo anni trascorsi fianco a fianco. A dispetto di quanto si possa pensare, anche i figli nati da una coppia che si sta lasciando ne risentono, andando facilmente incontro a problemi di peso. Si rifugiano nel cibo per mettere a tacere le emozioni, non vengono educati a mangiar bene, vengono trascurati, tutte cose che favoriscono l'insorgere dell'obesità e a dimostrarlo è anche una recente ricerca.

Perché i figli di divorziati vanno incontro a problemi di peso

Secondo uno studio condotto presso la London School of Economics and Political Science e pubblicato sulla rivista Demography, i figli di genitori separati o divorziati hanno una maggiore tendenza a ingrassare, andando incontro all'obesità. In particolare, sono state analizzate le abitudini alimentari di oltre 7.000 bambini nati tra il 2000 e il 2002 e i risultati sono stati chiari: quelli che convivevano con i litigi dei genitori presentavano un aumento di peso significativo, andando facilmente incontro a problemi di obesità nei 24 mesi successivi alla separazione. Il motivo? Le mamme e i papà che divorziano hanno meno tempo e denaro per acquistare alimenti sani e per far praticare attività sportiva ai piccoli. La cosa è assolutamente dannosa per un bambino, che, così facendo, non impara a condurre un corretto stile di vita nei suoi primi 6 anni di vita, continuando ad avere cattive abitudini a tavola anche da grande.. E' chiaro dunque che il divorzio non è un momento traumatico solo per i genitori. I figli, seppure esclusi dalle discussioni e dalle trafile burocratiche, ne risentono, presentando conseguenze sia psicologiche che fisiche. Per limitare al minimo i danni è consigliabile, dunque, intervenire il prima possibile, cercando di trovare il tempo di tenere sotto controllo l'alimentazione dei bambini.

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