I cento anni di Gucci: una sfilata celebra le origini della casa di moda, tra cavalli e lusso
Gucci compie 100 anni e celebra la sua lunga storia con una sfilata che recupera gli elementi caratteristici delle origini: la pelletteria, il mondo dell'equitazione, i morsetti e le selle da cavallo prodotte dal fondatore Guccio Gucci. Cavallerizze moderne che indossano bustini fatti di cuoio su abiti in pizzo o elmetti su completi in velluto e stivali alti: la nuova collezione, dal titolo Aria, è stata presentata sui canali social del brand. "Ho scoperto che erano passati 100 anni – ha detto lo stilista Alessandro Michele, presentando la sfilata in un video su Instagram – Io dentro lo show ho messo degli ingredienti che sono un po' il mio immaginifico della mitologia del brand. E come in tutte le grandi saghe a un certo punto non si sa più cosa è vero e cosa è falso". La celebrazione del glorioso passato incontra il futuro di Gucci: la sfilata infatti è stata l'occasione perfetta per annunciare quella che lo stesso Alessandro Michele definisce una "esperienza di hackeraggio" con Balenciaga, altro brand del marchio Kering.
Il cruciverba Gucciquiz!
Da qualche anno ormai il designer Alessandro Michele ha deciso di svincolare le proprie collezioni dal calendario ufficiale delle fashion week e di presentare le proprie linee in modo unico e indipendente: la pandemia è stata l'occasione che aspettava da tempo per ripensare il sistema produttivo e rallentare il ritmo. Una decisione per andare incontro al suo pubblico e anche in direzione di una moda più sostenibile con un ritmo di produzione più lento. La sfilata era stata annunciata con un particolare invito: Per celebrare questo importante appuntamento, la Maison della doppia G ha creato uno speciale cruciverba dall'aria retrò, il "Gucciquiz!". Una specie di Settimana Enigmistica rivista e corretta alla maniera di Alessandro Michele, piena di giochi e rompicapi legati alla storia centenaria di Gucci. Una copia della pubblicazione è stata spedita agli ospiti "virtuali" della sfilata, tra cui Serena Williams, Lou Doillon e Jared Leto.
I cento anni della Maison
Sono passati cento anni dal giorno in cui Guccio Gucci aprì il suo primo negozio di pelletteria in 1921 in Via della Vigna Nuova, a Firenze. Suo padre produceva cappelli di paglia, ma l'attività era fallita: Guccio allora aveva deciso di lasciare la Toscana e andare all'estero in cerca di fortuna. Facchino al Savoy Hotel di Londra, a furia di portare su e giù i bagagli dei ricchi clienti dell'albergo sviluppa il gusto per il lusso e per l'eleganza. Proprio il nome "Savoy Club" ricorre su giacche, borse e cappelli della sfilata. Una volta tornato in Italia, prima di fondare la sua attività, Guccio Gucci lavorò per diverse compagnie e boutique: grazie all'esperienza maturata nel settore delle vendite decise di lanciare i suoi prodotti per i viaggi e per l'equitazione. Sacche, valigie, selle: il successo fu enorme. Arrivarono i primi negozi a Roma e a Milano, poi all'estero: anche se in un secolo Gucci ha cambiato più volte pelle e immagine, l'essenza e l'alta qualità dei suoi prodotti sono rimasti gli stessi. La collezione aria rende omaggio al Gucci delle origini con continui rimandi al mondo dell'equitazione, dai cappelli ai morsetti, dagli stivali ai frustini, fino alla caratteristica giacca da competizione, in velluto verde bottiglia o blu scuro.
Aria, una sfilata che celebra le origini
Come aveva anticipato lo stesso brand sui social, la collezione è piena dei messaggi di amore, libertà e accettazione di sé che sono alla base della visione creativa di Alessandro Michele. Lo stesso nome, Aria, suggerisce un'idea di libertà assoluta, senza etichette né confini. Un concetto molto caro allo stilista Alessandro Michele, che nel tempo si è divertito a sperimentare collezioni eclettiche, piene di riferimenti temporali, senza genere né età. Questa volta Michele fa un tuffo nel glorioso passato della Maison, recuperando l'alto artigianato nel settore della pelletteria. Cinture, morsetti, fibbie che si intrecciano su abiti in pizzo trasparenti: i modelli sono fantini e cavallerizze con completi in velluto e stivali da equitazione. Sui completi sartoriali da tre pezzi e sugli abiti color block brillano i gioielli: al collo, ai polsi e anche sul naso. C'è anche spazio per un mood più scintillante e glamour: piume su pantaloni e giacche, bustier seducenti e chiassose stampe geometriche anni Settanta. L'accessorio che farà tendenza è sicuramente la microbag a forma di cuore pulsante, coloratissima e tempestata di pietre scintillanti.
"L'esperimento di hackeraggio" con Balenciaga
Alessandro Michele parla con gli abiti, e con un abito annuncia una novità storica: una modella esce con una giacca su cui spicca il logo Balenciaga. Da tempo si parlava di questo sodalizio, che nel mondo della moda è un evento senza precedenti: di solito infatti le collaborazioni tendono ad essere tra marchi molto diversi, come abbigliamento sportivo e alta moda. Questa esperienza invece è stata definita dallo stesso Alessandro Michele un vero e proprio "esperimento di hackeraggio": il logo Balenciaga si "insinua" sulle borse Gucci, il tocco dello stilista Demna Gvasalia entra su completi e accessori destinati a diventare di culto. I due brand, entrambi del gruppo Kering, condividono la fascia di mercato e l'idea di lusso contemporaneo, unico e fuori dagli schemi. Questo, in fondo, è Gucci: un secolo di storia alle spalle, con un occhio sempre al futuro.