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“Ho un cancro ed è tutto quello che so”: le commoventi parole di un papà

Oren Miller è un marito, un papà e un blogger inglese, che qualche mese fa ha scoperto di avere un cancro terminale al quarto stadio. Sapeva di avere poche possibilità di sopravvivenza ed è per questo che sulla sua pagina web ha lasciato una commovente lettera di addio alla sua famiglia e a tutti coloro che non si godono la semplicità della vita.
A cura di Valeria Paglionico
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Oren Miller era un marito ed un padre di due bambini e il 30 maggio dello scorso anno ha scoperto di avere un cancro terminale al quarto stadio. Anche se non ha mai perso la speranza di vivere più a lungo grazie alle cure e alle chemioterapie, ha sempre saputo di avere pochissime speranze. Ha così documentato la sua battaglia contro la malattia sul suo blog, chiamato  "A Blogger and a Father Cancer". Purtroppo, l’uomo è scomparso sabato 28 febbraio, ma prima di morire ha voluto lasciare un commovente post di addio dedicato alla sua famiglia e a tutte le persone che non riescono a godersi la vita e la felicità che riesce a donare la più ordinaria delle giornate. Ricordando una vacanza di qualche anno fa, Oren ha raccontato:

Quattro anni fa, nell'estate del 2010, eravamo a Bethany Beach e tutti si divertivano un mondo. I membri della mia famiglia ed alcuni amici erano intenti a costruire castelli di sabbia, facevano continui bagni, insomma tutti erano rilassati, tutti tranne me, il solito ansioso. Avevo centinaia di mail da leggere e tantissime idee per il mio blog che non avevo il tempo di scrivere, ero circondato da troppa sabbia e non c'era abbastanza caffè. Ho provato a fingere di divertirmi ma gli altri riuscivano a capire che non ero nella mia "comfort zone" e che, peggio ancora, non volevo neanche essere lì. Solo sulla strada del ritorno ho avuto una sorta di rivelazione. Solo allora ho capito cosa mi stava sfuggendo. Guidando verso casa mi sono reso conto di essere nel bel mezzo della più grande tragedia dell'esistenza umana: stavo vivendo il miglior momento della mia vita e non lo sapevo neanche.

Solo in questo momento il papà di due bambini ha cominciato davvero a godersi la sua vita, trasformandola in un’esperienza paradisiaca da vivere sulla terra. Ha trovato il suo paradiso nel trascorrere intere giornate con i suoi figli, ha approfittato dei momenti che un tempo avrebbe considerato stressanti per conoscerli e per insegnargli tutte le cose più belle della vita, la musica, le passioni, i valori. Parlando della sua malattia, ha poi continuato a scrivere:

Credo che accettazione e tristezza possano coesistere. La tristezza è inevitabile, sono un essere umano e cercare disperatamente di elevarsi al di sopra di questa condizione fa solo più male. Ma accetto. Accetto che la vita sia limitata, che il mio momento stia per arrivare. Accetto che la mia esistenza sia stata e continui ad essere un dono, così come accetto l'eventualità di non veder crescere i miei figli. Dovrei lamentarmi? Dovrei urlare al cielo: "Perché proprio io?" O dovrei sentire che sto vivendo il meglio della mia vita, proprio ora, soprattutto ora, ora che sono confuso, stanco e un po' triste?

Alla fine, dopo aver parlato con affetto profondo dei suoi figli, dedica l’ultima parte della lettera d’addio alla donna della sua vita, la moglie:

A mia moglie concedete una pausa. Lasciate che stacchi un po'. E' una personalità di tipo A sul lavoro, ma a casa vuole solo relax e divertimento. Aiutatela in questo. Vorrà farsi carico di tutte le responsabilità, non lasciate che lo faccia. Ditele di rilassarsi, di prendersela comoda. Aiutatela a godersi la vita. E non la etichettate o rinchiudete. Non usate quella "parola che inizia per V" (vedova). Quella parola non la rappresenta. Lei non è una banale semplificazione. Sapete chi è, invece? La figlia che ogni genitore desidera, la madre che ogni bambino si aspetta. Anche se sono stato a casa e ho fatto la mia buona parte per tirare su questi bambini meravigliosi, senza di lei non sarebbe stato possibile. Continuerà a tirarli su e loro cresceranno, diventando adolescenti ed adulti magnifici, grazie alla loro mamma. E lei è la donna dei miei sogni.

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