“Ho pianto in modo incontrollabile”: Kylie racconta l’esperienza traumatica dell’aborto
Kylie Gunn ha 37 anni, viene da Thames, in Nuova Zelanda, e fino a qualche tempo fa era incinta ma, di recente, ha deciso di interrompere la gravidanza. Si trovava alla 24esima settimana di gestazione quando i medici le hanno detto che il suo bimbo sarebbe nato con dei problemi di salute gravi come degli scompensi cardiaci e una delezione cromosomica che non l’avrebbe fatto sopravvivere a lungo. E’ proprio per questo che le è stata data la possibilità di abortire anche se era stato superato il limite di 3 mesi.
Era da tempo che Kylie e suo marito desideravano un maschietto, avevano già deciso il nome del piccolo, si sarebbe chiamato Travis, lo sentivano scalciare ed è chiaro che quelle brutte notizie sono state peggio di una doccia fredda per loro. Per la donna, non è stato semplice prendere una decisione tanto difficile ma, alla fine, ha optato per l’aborto. Il piccolo Travis avrebbe dovuto affrontare delle sfide più grandi di lui fin dalla nascita e i trattamenti invasivi a cui sarebbe stato sottoposto gli avrebbero creato solo incredibile sofferenza.
“Ho pianto in modo incontrollabile, ho cercato di elaborare il lutto in ogni modo ma all’inizio non riuscivo a riconciliarmi con la mia mente. E' come se avessi perso un figlio che già conoscevo”, ha dichiarato Kylie, facendo riferimento al periodo successivo all’aborto. Nonostante ciò, sa bene di avere preso la decisione giusta. Il consiglio che oggi dà a tutte le mamme è quello di prendere in considerazione tutte le alternative prima di scegliere di abortire: interrompere una gravidanza è un'esperienza incredibilmente traumatica.