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Ha una rara forma di demenza, il figlio ricorda quanto era amabile con un video

Jake Heath è madre e moglie, ma negli ultimi anni è stata colpita dal morbo di Pick, una malattia cerebrale degenerativa. Era una donna generosa e brillante e oggi passa le sue giornate da sola e in silenzio. Suo figlio non riesce a crederci e per affrontare il dolore ha deciso di scrivere un libro che racconta la sua storia.
A cura di Valeria Paglionico
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La madre di Jake Heath, Jacqueline, è ancora accanto a lui ma la sua mente è andata da tempo. Soffre del morbo di Pick, una rara malattia cerebrale degenerativa, clinicamente caratterizzata da demenza e da alterazioni comportamentali. Vivere ogni giorno accanto alla mamma, accudendola, ha ispirato Jake a parlare di quella malattia mentale. Il ragazzo è australiano, ha 31 anni e recentemente ha pubblicato un album di foto che racconta la storia di sua madre, da quando ha cominciato ad avere i primi sintomi della malattia, fino ad arrivare a quelle degli ultimi anni in cui la demenza è evidente.

Nei primi tempi Jacqueline perdeva peso, era continuamente confusa ed aveva cominciato ad avere degli attacchi di panico improvvisi. Inizialmente, i medici le avevano detto che si trattava dei segni dell’arrivo della menopausa, ma la diagnosi non sarebbe potuta essere  più sbagliata. Le sue condizioni poi sono peggiorate ancora, addirittura oggi non riesce più a mangiare cibi solidi ed è costretta a nutrirsi con frullati. Jake è convinto che sua mamma sta lentamente scomparendo e che ormai le rimane davvero poco da vivere.

Il papà ha anche abbandonato il suo lavoro per accudirla, ma purtroppo molto spesso non viene neppure riconosciuto. Jacquie non reagisce alla musica o al dialogo, anche se i suoi familiari la ricordano per la sua personalità brillante. Jake ha intenzione di scrivere un libro che racconta tutta la storia di sua mamma per la quale ha utilizzato queste semplici ma dolci parole: “Era un amore, nonché una donna generosa. Spesso i miei amici venivano da me solo per stare in sua compagnia”. Per lui è ancora impensabile che la donna passi la maggior parte del suo tempo da sola e in silenzio, come se stesse attendendo pazientemente l’ultimo respiro.

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