Giudicare una donna dalla lunghezza della gonna o dai tacchi che indossa è sbagliato
Ogni donna la mattina deve fare i conti con il proprio armadio e con i vestiti giusti da indossare per andare a lavoro. A meno che non ci sia una divisa specifica, gli abiti vengono scelti in base al proprio gusto e il più delle volte non si pensa ai giudizi e ai commenti che potrebbe scatenare una gonna corta, un tacco alto o una scollatura profonda.
Terre des Femmes è un’organizzazione svizzera che lotta per la parità tra i generi e, con un'iniziativa inedita ed originale, ha voluto sottolineare le ingiustizie che il sesso femminile è costretto ad affrontare anche nel momento in cui sceglie l’abbigliamento. Di recente ha diffuso una campagna pubblicitaria chiamata "Non misurare il valore di una donna dal suo abbigliamento” ed intende così dimostrare che non è per una minigonna o per una maglia accollata che una donna può essere definita scandalosa o "santa".
A rendere ancora più forte e diretto il messaggio sono state le 3 immagini realizzate dall’artista Theresa Wlokka insieme agli studenti della Miami Ad School in Germania che ritraggono le parti del corpo femminile comunemente associate al sesso con di precisi metri di giudizio dove al posto dei centimetri ci sono delle definizioni come pudica, noiosa o poco di buono. Il progetto vuole essere un modo per combattere gli stereotipi e i pregiudizi di cui sono vittime le donne. Il giudizio è negli occhi di chi guarda e si dovrebbe smettere di etichettare le persone in base alla loro apparenza. Sono proprio i luoghi comuni e i fenomeni di sessismo a rendere la quotidianità molto più faticosa di quanto non sia in realtà.