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“Giornata del top”: si ribellano al dress code scolastico mostrando la pancia

Alexi Halket ha 18 anni, frequenta la scuola d’arte di Toronto e di recente è diventata famosa grazie ad un evento molto particolare. Ha indossato un top corto a scuola ed ha spinto tutti i suoi compagni a ribellarsi al codice d’abbigliamento considerato sessista durante il “Crop Top Day”.
A cura di Valeria Paglionico
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In America, all’interno delle scuole vengono spesso applicate delle precise regole che riguardano l’abbigliamento. Gli adolescenti sono costretti a rispettare il “dress code” e ad indossare le divise. Sono molti però i genitori che hanno cominciato a protestare contro questa rigidità poiché non solo non permette ai ragazzi di esprimere la propria personalità, ma, soprattutto per le ragazze, è come se promuovesse l’idea secondo cui i corpi femminili sono oggetti sessuali e dunque devono essere coperto per evitare lo stupro.

E’ proprio per ribellarsi a quest’idea che una ragazza di 18 anni di nome Alexi Halket ha organizzato qualcosa di particolare. Frequenta l’Etobicoke School of the Arts di Toronto ed è stata mandata nell’ufficio del preside dopo aver indossato un top corpo che metteva l’ombelico in mostra a scuola. Il giorno dopo, che coincideva anche con il suo compleanno, ha messo su un vero e proprio evento che coinvolgeva tutti i suoi compagni, ai quali ha chiesto di indossare dei top in modo da combattere per i diritti delle ragazze. Alexi con questo suo gesto ha voluto dimostrare che il codice di abbigliamento imposto è assolutamente sessista.

L’iniziativa è stata lanciata con un evento su Facebook, è stata chiamata “Crop Top Day” ed è stata descritta in questo modo: “Indossate una maglietta corta, un reggiseno sportivo o un top a fascia in segno di solidarietà. Facciamo sì che le persone si rendano conto che coprire il proprio corpo (soprattutto per le femmine) è offensivo e inadeguato”. Sono stati in molti coloro che hanno partecipato all’evento, sia di sesso maschile che femminile, e che hanno indossato dei top corti per andare a scuola. Addirittura, su Facebook Alexi ha ottenuto decine e decine di messaggi di sostegno, soprattutto dalle femministe, e su Twitter è nato l’hashtag #StandInSolidarity per condividere le foto dell’evento. Guardando i risultati raggiunti, possiamo dire che è decisamente riuscita a "farsi sentire".

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