Fungo shiitake: proprietà, come utilizzarlo e controindicazioni
Il fungo shiitake (Lentinula edodes) è un fungo di origine asiatica: era diffuso già nell'antica Cina ed è da sempre parte della dieta in Giappone, ed è tra i funghi commestibili più consumati al mondo. Lo shiitake è considerato anche un fungo medicinale grazie alle sue tante proprietà benefiche: contiene tutti gli aminoacidi essenziali, è ricco di vitamina D, rinforza il sistema immunitario e non solo. Ma scopriamo di più su questo "elisir di lunga vita": quali sono le sue proprietà, come utilizzarlo e se ci sono delle controindicazioni.
Cosa sono i funghi shiitake
Il fungo shiitake è quindi un fungo commestibile originario dell'Asia orientale. Il suo nome, deriva dall'unione di due parole giapponesi "Shii" che significa quercia, e "take", che significa fungo, dato che cresce sui tronchi di quercia. Il suo cappello è circolare o reniforme, di colore bruno con chiazze biancastre, e le sue dimensioni variano dai 5 ai 12 centimetri di diametro, mentre il suo gambo è tozzo e di colore bianco-ocra. Il fungo shiitake cresce in autunno e in primavera e da qualche tempo si coltiva anche in Europa, anche se è più facilmente reperibile nei negozi di prodotti bio, soprattutto in forma secca.
Proprietà e benefici del fungo shiitake
Il fungo shiitake è ricco di proteine, carboidrati, fibre e lipidi, inoltre contiene vitamina D che, in presenza di luce del sole, diventa calciferolo, cioè vitamina D2, importantissima per le ossa. Contiene inoltre vitamine del gruppo B, oltre a sali minerali come potassio, magnesio, zinco, fosforo, e rame. Gli shiitake contengono anche tutti gli 8 aminoacidi essenziali, insieme all'acido linoleico, che favorisce la perdita di peso, aiuta la crescita delle ossa, favorisce la digestione e riduce le allergie e le intolleranze agli alimenti. Tra le proprietà principali dei funghi shiitake c'è il potenziamento del sistema immunitario, aiutando anche a combattere il raffreddore. Inoltre agirebbe contro gli agenti batterici e virali: per questo viene utilizzato anche in supporto a terapie per l'HIV. Il fungo shiitake aiuta anche a ridurre il colesterolo cattivo LDL nel sangue, a contrastare la carie e a prevenire l'arteriosclerosi, svolgendo anche una funzione protettiva nel confronti del fegato, e favorendo la formazione di anticorpi contro l'epatite B. Lo shiitake combatte alcune infezioni fungine come la candida, in quanto promuove la formazione di una buona flora batterica intestinale. Altra funzione importante, è quella di combattere la stanchezza psico-fisica, donando maggiore energia.
Fungo shiitake: come utilizzarlo
I funghi shiitake sono un ingrediente fondamentale della cucina cinese, giapponese e macrobiotica. In cucina sono molto versatili e possono essere impiegati per la preparazione di zuppe ma anche di primi piatti, abbinati al riso, oppure da gustare come contorno abbinato a pietanze di carne o di pesce. I funghi shiitake secchi vanno lasciati in ammollo fino a quando non si saranno ammorbiditi, per poi essere cotti come dei normali funghi. Se li acquistate freschi, sceglieteli compatti: potete conservarli al massimo per una settimana in frigo all'interno di un contenitore ermetico. Consumate preferibilmente il cappello, in quanto gli steli sono molto fibrosi e vengono solitamente utilizzati per la preparazione del brodo. Prima di utilizzare gli shiitaki freschi, sciacquateli bene per eliminare tutte le impurità e poi preparateli per le vostre ricette.
L'uso dei funghi shiitake, però, non si limita alla cucina: insieme ad altri funghi medicinali come il reishi, vengono utilizzati per la realizzazione di integratori alimentari utili ad aumentare le difese immunitarie e a proteggere le cellule dall'azione dannosa dei radicali liberi.
Controindicazioni
I funghi shiitake sono controindicati per chi soffre di allergia ai funghi e per chi ha subito un trapianto di organi, a causa della sua capacità di stimolare il sistema immunitario. In generale, poi, i funghi contengono una discreta quantità di purine, dei composti chimici che si scompongono nell'acido urico. Seguire una dieta troppo ricca di purine potrebbe portare alla gotta, malattia del metabolismo che può causare un'artrite infiammatoria acuta, gonfiore e arrossamento delle articolazioni. In caso di sintomi legati alla gotta, limitatene l'assunzione e consultare il medico.